Avellino, 21enne segregata in casa, arrestato il fratello

Emergono nuovi dettagli sul caso della ragazza di 21 anni segregata nella casa di Avellino dove viveva con la madre.

Ragazza violentata
Ragazza violentata – Nanopress.it

È stata proprio la donna la sua carceriera per 3 anni, periodo in cui l’ha tenuta per lo più incatenata a letto consentendo ai fratelli di abusare sessualmente di lei.

Giovane segregata in casa ad Avellino

Grazie alla denuncia da parte della sorella di 18 anni, una ragazza di Avellino è stata salvata dai suoi aguzzini, che in realtà avrebbero dovuto essere le persone che più le volevano bene.

Per tutelarla non è stata resa nota la sua identità, sappiamo di lei che da 3 anni viveva come un animale, segregata in casa e incatenata a un letto dove i fratelli potevano farle tutto ciò che volevano, con il consenso della madre.

Il paese da dove arriva questa storia drammatica è Aiello del Sabato, piccola frazione alle porte di Avellino. Qui una donna di 47 anni è stata tratta in arresto ad aprile al termine delle indagini scattate dopo la denuncia della sorella minore della vittima.

Il padre di 46 anni era (ovviamente) a conoscenza di tutto ed è stato denunciato ed allontanato dall’abitazione, con divieto di avvicinarsi agli 8 figli, ad oggi i veri responsabili insieme alla madre.

Di questi ragazzi in realtà, 4 sono minorenni e per questo sono stati trasferiti in una casa famiglia di Avellino.

I carabinieri, all’epoca, trovarono la ragazza in condizioni di salute discrete, ad ogni modo venne ricoverata per un periodo per ulteriori accertamenti.

Nuovo arresto

I dettagli che riportiamo oggi riguardano l’arresto di uno dei fratelli della giovane vittima, che insieme alla madre era il carceriere della ragazza. Sembra infatti che gli altri obbedissero passivamente al volere dei due sadici familiari, ma erano loro a prendere le decisioni.

Le catene utilizzate
Le catene utilizzate – Nanopress.it

Nello stesso carcere dove si trova la donna, oggi è stato condotto anche il fratello. Secondo gli inquirenti, avrebbe tentato di costringere la sorella a rapporti sessuali con il supporto della madre.

Le indagini hanno portato alla luce una realtà fatta di violenze, in effetti gli agenti trovarono la ragazza incatenata a una ringhiera all’interno dell’abitazione per impedirle di scappare.

I dettagli che sono emersi sono davvero terribili, sembra infatti che la 21enne era costretta a rimanere in una stanza al buio, con un secchio per i bisogni e mangiando una sola volta al giorno degli avanzi di cibo. La notte invece veniva incatenata al letto.

Il fratello che oggi è stato arrestato è coetaneo della ragazza e come riporta AvellinoToday, non ha voluto rispondere alle domande del giudice. Stando a quanto si apprende, avrebbe tentato di abusare della sorella mentre era legata, in più occasioni e anche in presenza della madre.

La giovane però ha sempre resistito e le violenze non si sono consumate. Come confermato dalla protagonista di questa terribile vicenda, i fratelli che più erano complici di sua madre erano due: quello che oggi è stato tratto in arresto a un altro, minorenne, per cui è in corso un diverso procedimento.

I due la insultavano e la toccavano nelle parti intime, pretendendo che anche lei toccasse loro e avesse rapporti completi e orali con loro, ma lei assumeva atteggiamenti tali da farli spaventare e andare via. Anche l’altra sorella, quella che ha denunciato il tutto, sarebbe stata oggetto di attenzioni morbose, infatti veniva spesso palpeggiata.

Dettaglio ancora più sconcertante è il coinvolgimento dei genitori della vicenda, il padre infatti era impassibile alle violenze e non faceva nulla per fermarle, mentre la madre era la prima ad incitare i fratelli definendo la figlia una poco di buono e preferendo che andasse a letto con i fratelli prima che con altre persone.

Il prossimo 19 febbraio si terrà un processo nei confronti dei genitori, sottoposti a perizia psichiatrica. La madre è accusata di maltrattamenti, sequestro di persona e lesioni aggravate, l’uomo invece dovrà rispondere di concorso per le medesime accuse, alle quali si potrebbero aggiungere quelle richieste dagli inquirenti, ovvero istigazione al suicidio e torture.

Dalla perizia la donna è risultata completamente capace di intendere e volere, il padre leggermente meno e il loro difensore ha chiesto il rito abbreviato.

Ora la vittima e sua sorella si trovano in una comunità protetta, lontane dai fratelli minorenni che si trovano in un’altra casa famiglia e soprattutto non vedranno mai più gli aguzzini che sicuramente hanno lasciato un trauma indelebile.

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