Nuova violenza in carcere, ad Avellino, dove quattro detenuti hanno picchiato un altro recluso, sotto gli occhi degli agenti.
Questi ultimi non hanno fatto nulla per evitare l’aggressione e per questo motivo sono stati arrestati oggi, dopo alcuni mesi di indagini su questo e altri episodi analoghi nella stessa casa circondariale.
Torniamo a parlare di violenza all’interno di un carcere, stavolta il fatto è avvenuto in quello di Avellino, dove un detenuto è stato brutalmente picchiato da altri 4 reclusi. La cosa più grave è che gli agenti della Polizia Penitenziaria sapevano le loro intenzioni e hanno permesso che ciò avvenisse senza fare nulla per aiutare il malcapitato.
Non solo, hanno anche permesso materialmente agli aggressori di entrare nella cella e compiere il pestaggio.
La Procura ha iniziato subito le indagini non appena il fatto è stato segnalato e dagli accertamenti è emerso che gli agenti della Penitenziaria hanno tentato di falsificare alcuni dati in merito alle relazioni di servizio prodotte in merito ai fatti in questione, con lo scopo di depistare le indagini.
Le dinamiche dell’aggressione sono emerse durante gli accertamenti ad ampio spettro svolti dalla Procura avellinese, con riferimento all’intera struttura carceraria.
È emerso, analizzando precedenti casi analoghi, che non era la prima volta che gli agenti in questione operavano in questo modo, mettendo a serio rischio l’incolumità dei detenuti.
I fatti risalgono ad alcuni mesi fa ma la svolta c’è stata oggi.
Per questa vicenda sono stati individuati i 3 agenti con il grado di assistente, i quali sono stati raggiunti da un’ordinanza del gip del Tribunale di Avellino e quindi tratti in arresto dai Carabinieri del comando di zona.
L’ordinanza in questione dispone gli arresti domiciliari a causa dei gravi dettagli emersi dalle indagini, che hanno confermato che gli indiziati sono colpevoli di lesioni personali aggravate e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
In poche parole il giudice li ha ritenuti colpevoli di quella che potremmo definire come una spedizione punitiva, allo stesso modo degli aggressori veri e propri.
Oltre a loro ovviamente sono stati puniti anche i colpevoli del pestaggio ma ancora non sono state individuate le cause dell’aggressione che poteva avere un epilogo molto peggiore, invece il detenuto è stato portato in ospedale con ferite importanti, ma non in pericolo di vita, infatti è stato dimesso pochi giorni dopo.
Interrogati a lungo sui fatti, non hanno fornito dettagli utili alle indagini, che sono ancora in corso.
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