Avezzano: tra gli indagati per la morte della bambina, travolta e schiacciata dall’altalena dell’oratorio, c’è anche il parroco.
Una bambina di 12 anni è stata travolta e schiacciata da un’altalena presente nell’oratorio di San Pelino, ad Avezzano. Per la morte della ragazzina, sono indagate tre persone, tra le quali c’è anche il parroco del paese. Nonostante i tempestivi soccorsi, per la piccola non c’è stato nulla da fare. Le indagini sul caso sono partite: ci vorrà tempo per avere maggiore chiarezza sull’accaduto.
Avezzano, bambina muore schiacciata da altalena in oratorio: indagato anche il prete
Tre indagati nel caso della bambina di 12 anni morta dopo essere stata travolta e poi schiacciata dall’altalena dell’oratorio di San Pelino, ad Avezzano. Per le persone coinvolte nel caso, tra cui è presente anche il prete, l’ipotesi è quella di omicidio colposo.
La ragazzina era lì per giocare, quando ha perso la vita a causa dell’altalena che si è riversata su di lei. I soccorsi sono giunti sul posto, ma per la 12enne non c’è stato nulla da fare: si è solo potuto accertarne il decesso.
I tre indagati sono, oltre al prete di paese, anche il vice sindaco di Avezzano e un dirigente comunale. Il drammatico incidente si è verificato il 31 agosto 2022, quando la ragazzina – che avrebbe compiuto 12 anni nel mese di novembre – era sul posto per giocare con altri suoi coetanei.
Una tragedia per l’intera comunità
La comunità di San Pelino ha espresso cordoglio e dolore per la morte della piccola, che ha rappresentato una tragedia per tutti, soprattutto per la famiglia della bambina che non si dà pace per quanto successo alla creatura.
Le indagini sulla morte della 12enne sono già partite, ma ci sarà bisogno di tempo prima che venga fatta luce sull’interra vicenda.
I militari, infatti, hanno già in mano i documenti relativi allo spazio dedicato alla ricreazione all’interno dell’oratorio di San Pelino. Inoltre, sotto analisi, c’è anche la gestione della struttura.
La Curia di Avezzano sarebbe proprietaria dell’oratorio, secondo i primi riscontri effettuati. La gestione, invece, sarebbe nelle mani del Comune che la gestirebbe sotto forma di comodato d’uso.
Una tragedia che, probabilmente, si sarebbe potuta evitare effettuando controlli sulla struttura e cercare di fare maggiore manutenzione. Si tratta, certamente, solo di una ipotesi: dovranno essere gli inquirenti, infatti, a sciogliere i nodi intorno a questa drammatica vicenda.