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Ambiente

Aviaria: più di 200 volatili abbattuti a Cagliari | La risposta degli animalisti

Da diversi giorni ormai il parco urbano di Monte Urpinu è presidiato da cittadini e da associazioni, persone che stanno cercando di far valere la propria voce.

Influenza aviaria polli- Nanopress.it

E questo ciò che è accaduto dopo aver scoperto un focolaio tra anatre, pavoni ed oche. Per il momento l’ASL ha bloccato le uccisioni anche se non è da escludere il fatto che si possa proseguire ancora verso questa strada.

L’uccisione di più di 200 volatili

Da circa 10 giorni il parco urbano di Monte Urpinu a Cagliari è chiuso proprio come lo è anche il Tennis club.

E’ questo ciò che sta accadendo a causa di un gruppo di animalisti che si sono imposti in quel luogo per cercare di fermare il terribile massacro degli animali.

Infatti, il 4 novembre, il sindaco Paolo Truzzu aveva approvato l’ordinanza in cui si andava a blindare il palco, il luogo in cui vivevano più di 300 volatili tra oche, pavoni e anatre.

E’ questa è una decisione presa per cercare di fermare un focolaio di aviaria, una problematica che ha costretto l’abbattimento di 228 volatili mentre circa una sessantina sono riusciti a sopravvivere.

Per il momento non è previsto un altro abbattimento simile anche se tale situazione risulta essere in continua evoluzione.

Mario Ignazio Lai, il veterinario responsabile del servizio sanità animali dell’ASL 8 di Cagliari, ha affermato che per il momento stanno facendo di tutto per definire la zona infetta, circoscrivendola all’interno del parco.

Egli infatti ha affermato che hanno intenzione di predisporre una sorveglianza sia attiva che passiva sugli animali così da riuscire a prevenire la diffusione della malattia.

Il veterinario ha voluto comunque chiarire che non c’è la possibilità di catturare questi volatili né tantomeno riuscire a confinarli all’interno di uno spazio.

In ogni caso stanno cercando di fare tutto il possibile sottoponendo ad alcuni test quegli animali che riescono a catturare. Fino a quando la situazione non sarà risolta, il parco resterà chiuso ai cittadini.

Una situazione allarmante

Già durante gli ultimi giorni del mese di ottobre era scattato questo allarme. Il tutto ha avuto inizio nel momento in cui una veterinaria aveva segnalato una situazione anomala verificatasi a seguito della morte sospetta di alcuni pavoni.

I corpi ormai senza vita sono stati poi sottoposti ad analisi le quali hanno poi confermato che questi erano infetti.

A seguito di altri esami, tenutisi al centro di riferimento nazionale, la decisione era ormai inevitabile: era necessario valutare tutte le misure per contenere e sorvegliare quando stesse accadendo.

La conferma della positività per l’influenza aviaria ad alta patogenicità è arrivata poi dal centro di referenza delle Venezie.

Infatti, tramite i campioni d’organo di ben 11 polli di alcune anatre trovate senza vita nel parco, si era scoperta la presenza di tale virus.

E questa è una malattia che può essere contagiosa tra i vari uccelli domestici e selvatici compresi i fenicotteri.

L’ASL 8 ha cercato di scagliare una freccia a suo favore affermando che la decisione di abbattere gli uccelli in massa è stato un qualcosa di necessario proprio come dispone il regolamento della periferia del 2021.

Quest ultimo infatti afferma che l’aviaria è stata inserita come una malattia di categoria A e che, per essere risolta, necessita di misure urgenti.

Il direttore della struttura complessa ha affermato che per l’uomo e il rischio è molto basso e che il virus può essere trasmesso soltanto attraverso il consumo di uova o di carni di pollame infette.

In ogni caso si è voluto avviare un monitoraggio su tutti i parchi e gli stagni situati tra Santa Gilla e Molentargius insieme a tutti i controlli all’interno degli allevamenti avicoli presenti nel territorio.

Dalle numerose ricerche effettuate, per il momento non si è riscontrato nessun sintomo che riporti alla malattia.

Uomo che dà da mangiare ad un’anatra- Nanopress.it

Il veterinario dell’azienda sanitaria ha affermato che ogni operazione portata avanti fino ad oggi è stata necessaria anche se molto difficile da prendere sul lato emotivo.

Infatti è stata questa una situazione dura da accettare soprattutto per coloro che sono stati costretti a metterla in atto.

In ogni caso l’azienda sanitaria rivolge un appello ai cittadini chiedendo loro di collaborare il più possibile e di segnalare la presenza di volatili morti.

La nascita del focolaio e le varie proteste degli animalisti

In base a ciò che ipotizzano gli esperti dell’ASL 8 di Cagliari, molto probabilmente l’origine delle infezioni è nata a causa del fenomeno delle migrazioni invernali dei vari uccelli: “La Sardegna, collocata proprio al centro del Mediterraneo, è un comodo approdo, anche solo per rifocillarsi, di tutti gli uccelli che hanno come meta il continente africano”.

E così è molto semplice immaginare che un germano che all’apparenza è sano, possa essere portatore di virus.

Si tratta di un tipo di uccello che giunge a Cagliari dopo aver compiuto un viaggio molto lungo. Questo, com’è giusto che sia, si ferma nel laghetto del parco per riposarsi alcune ore.

Ed è proprio in questo momento che il virus viene disseminato attraverso le feci andando così a contaminare l’ambiente.

E’ molto probabile che questo meccanismo abbia dato vita alla malattia che si è diffusa all’interno del parco di Monte Urpinu causando così la morte di numerose specie volatili.

Le misure adottate fino ad ora non sono state per nulla accettate dagli animalisti i quali hanno portato avanti numerose proteste.

La Lav di Cagliari ha cercato di indirizzare la decisione verso un sistema alternativo che non faccia uso di violenza e che quindi vada ad evitare la soppressione di vari animali.

Una questione che si è discussa anche all’interno del Consiglio Comunale. Nonostante ciò, durante la giornata di sabato 12 novembre, un gruppo di manifestanti ha infranto il divieto di entrare nel parco raggiungendo così tutti gli animali e nutrendo un gruppo di pavoni rimasto ancora in vita.

E questo è un’azione che è stata ripresa dalle telecamere di Enrico Rizzi, uno degli attivisti che proviene dalla città di Roma e che ha voluto pubblicare il tutto sul suo profilo Facebook.

Attivisti che scavalcano il cancello del parco- Nanopress.it

Coloro che però si sono resi protagonisti di tale e azioni, adesso rischiano di essere denunciati.

La rappresentante dell’associazione antispecismo di Cagliari, Aurora Frau, afferma che c’è la possibilità di isolare alcuni volatili.

Infatti non sono mancati dei cittadini che si sono offerti volontari per la costruzione di voliere e per stanziare dei fondi.

L’intenzione è quella di fare in modo che gli uccelli vengano spostati in luoghi in cui sono già presenti delle voliere così da limitare al minimo il rischio sanitario.

“Speriamo che, tramite gli avvocati delle associazioni Leidaa e Lav, si possa bloccare definitivamente l’abbattimento. Finché non avremo la certezza, però, continueremo con il nostro presidio”. Sono queste le parole con cui Frau chiude la sua dichiarazione.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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