Saliti i prezzi delle uova e del pollame. Alcuni hanno comprato le galline per non rimanere senza uova.
Influenza aviaria che ha colpito un po’ in tutti i continenti. In Giappone e Stati Uniti il picco dei prezzi dovrebbe essere già stato raggiunto.
Abbattimenti da record in Giappone
Non era mai successo che in una singola stagione venissero abbattuti oltre 17 milioni di polli in Giappone. Il paese asiatico è infatti alle prese con una gravissima epidemia di influenza aviaria che ha colpito i volatili con numeri da record. Non erano mai stati registrati dati di questa portata, come ha sottolineato NHK, il broadcaster pubblico giapponese.
L’ultima emergenza si era verificata nel 2020, quando a essere abbattuti erano stati 9,9 milioni di polli, un record all’epoca. Il problema che ora il paese si ritrova a dover affrontare è dove seppellire gli animali soppressi. Sedici su 26 prefetture hanno infatti reso noto di non aver abbastanza terreno disponibile per poter gestire la sepoltura. Negli allevamenti solitamente gli animali, quando infetti, vengono abbattuti e seppelliti per evitare l’ulteriore diffusione della malattia.
Ripercussioni sui costi
L’aviaria negli ultimi mesi ha assunto dimensioni tali da ridurre l’offerta di pollame sul mercato. La conseguenza è stata un aumento importante del prezzo delle uova. Inoltre c’è stato anche un altro fattore. La guerra d’invasione condotta dalla Russia in Ucraina ha causato il raddoppio del costo dei mangimi. Secondo gli esperti, i prezzi oggi sono di circa 2 volte e mezzo più alti del 2007, con un aumento del 100% solo nell’ultimo anno.
L’influenza aviaria ha colpito non solo in Giappone ma anche nel resto del mondo, tanto da spingere alcuni a comprare le galline per poterle avere sempre e non dover così rinunciare alle uova in caso di periodi di magra. Per i cittadini nipponici le uova sono arrivate a costare 235 yen lo scorso mese, ossia circa 1,64 euro. Si tratta del prezzo più alto degli ultimi dieci anni.
Aviaria estesa anche in altri continenti
Nel resto del mondo le cose non andrebbero molto meglio. Secondo gli analisti giapponesi, infatti, i prezzi sono aumenti tanto anche in molti altri Stati non solo asiatici, ma anche di altri continenti. Tra questi, oltre alle Filippine e alla Thailandia, ci sono anche Argentina, Messico, Brasile, Israele, Nuova Zelanda, Nigeria e Kenya.
Mentre Giappone e Stati Uniti avrebbero già raggiunto il picco nei prezzi, altri Paesi potrebbero continuare a convivere con costi molto alti per tutto il 2023, secondo gli esperti. In ogni caso la stima è che i prezzi, anche se decrescenti rispetto agli apici raggiunti, non torneranno in breve tempo ai livelli del periodo precedente al 2021.
L’influenza aviaria, secondo gli scienziati, deriva da infezioni che si sviluppano in maniera spontanea in natura, nei volatili selvatici che vivono a contatto con l’acqua. Il problema alimentare per l’uomo nasce quando gli uccelli infetti entrano in contatto con altri animali, trasmettendo il virus attraverso la saliva, per esempio. Attraverso una catena di contagio l’infezione arriva anche negli allevamenti, che poi sono costretti a abbattere gli animali.