Avicii si è suicidato? Un comunicato della famiglia avvalora l’ipotesi

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Sta prendendo lentamente piede l’ipotesi che Avicii si sia suicidato. Al momento non c’è alcuna conferma ufficiale, del resto i risultati definitivi delle analisi effettuate sul corpo dello sfortunato dj e producer saranno resi noti solo tra qualche giorno, ma il contenuto del secondo comunicato emesso dalla famiglia di Avicii sembrerebbe avallare la possibilità che l’autore della super mega hit Wake Me Up si sia tolto la vita. Nel comunicato, che segue quello diffuso qualche giorno fa con i rituali ringraziamenti per l’affetto e il supporto ricevuto, si fa infatti riferimento alla ‘fragilità’ del musicista svedese e alla sua necessità di ‘trovare la pace’.

Avicii è morto a soli 28 anni venerdì 20 aprile 2018 a Muscat, in Oman. Ignote, per il momento, le cause della scomparsa: il suo corpo senza è stato rinvenuto nella camera d’albergo dove alloggiava. La polizia omanita ha escluso la pista criminale (in altre parole non sono state rinvenute tracce di violenza) e per scoprire com’è morto Avicii bisognerà attendere i risultati delle due autopsie effettuate sul cadavere, attesi a breve. Solo allora, per esempio, si saprà se il dj e producer svedese ha ingerito sostanze che possano averne provocato il decesso.

[npleggi id=”207182″ testo=”Causa della morte di Avicii, si esclude la pista criminale”]

Ricordiamo che Avicii, diventato una star mondiale della dance elettronica a partire dal 2011, negli ultimi anni aveva avuto seri problemi di salute dovuti in parte all’abuso di alcol. Abitudine, quella di bere, causata probabilmente dalle sue difficoltà a relazionarsi con il successo, la fama e i ritmi serrati dello show business. Proprio per questo nel 2016 Avicii aveva annunciato il ritiro dall’attività live, assicurando però che avrebbe continuato a produrre musica lavorando esclusivamente in studio, lontano dai riflettori.

L’idiosincrasia di Avicii alla popolarità e a ciò che di negativo ne consegue è confermata nel nuovo comunicato diffuso dalla famiglia di Tim Bergling (il suo vero nome), composta dai genitori, due sorelle e un fratello, in cui si elencano tutti i problemi e le difficoltà che il giovane producer ha dovuto affrontare nel suo cammino fatto di equilibri perennemente instabili. Proprio leggendo queste parole si intuisce che forse Avicii si è suicidato.

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‘Il nostro amato Tim era un ricercatore, una fragile anima artistica in cerca di risposte a domande esistenziali. Un perfezionista estremo che ha viaggiato e lavorato duramente a un ritmo che lo ha portato a uno stress enorme. Quando ha smesso di andare in tour, voleva trovare un equilibrio nella vita per essere felice e poter fare ciò che amava di più: la musica. Lottava con i suoi pensieri sul significato della vita, della felicità. Non ce la faceva più. Voleva trovare la pace. Tim non era fatto per il business in cui si è trovato; era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan ma schivava i riflettori. Tim, sarai per sempre amato e tristemente ci mancherai. La persona che eri e la tua musica manterranno viva la tua memoria. Ti vogliamo bene, la tua famiglia’.

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