E’ successo di nuovo. Un lavoratore 30enne di Spoleto che aveva chiesto di poter usufruire dei permessi della legge 104 per accudire la nonna, in realtà se ne andava in vacanza. A svelare l’arcano è stata la Guardia di Finanza: ora il dipendente è stato denunciato e dovrà rispondere dell’accusa di truffa aggravata nei confronti dello Stato. Il trentenne rischia anche il licenziamento dal posto di lavoro per giusta causa.
La Guardia di Finanza ha esaminato dapprima il profilo Facebook del lavoratore, dove gli investigatori hanno trovato numerose foto delle vacanze. Le immagini lo ritraevano a Bangkok per il Capodanno e a Barcellona per il Ferragosto insieme alla compagna. Poi i militari hanno incrociato le date delle foto, con quelle dei voli pagati, e delle assenze segnalate all’Inps. Tutto coincideva.
Dalle indagini è emerso che il 30enne aveva chiesto all’azienda tre giorni di 104 consecutivi, che poi aveva agganciato ad altre ferie e riposi, così da avere a disposizione un periodo più lungo. “agganciandoli” a ferie o a riposi settimanali, per aver a disposizione un periodo più lungo per le sue vacanze clandestine. Grazie alle informazioni ottenute dalle indagini coordinate dalla procura di Spoleto, il dipendente è stato denunciato.
In realtà non è proprio questo il modo corretto di utilizzare la legge 104: ecco qui cosa si può fare e cosa no.