[didascalia fornitore=”ansa”]I carabinieri hanno arrestato il nipote delle vittime[/didascalia]
Risolto il giallo degli avvelenamenti da tallio in Brianza. Svelato il mistero della sostanza nociva trovata tra le erbe per una tisana a casa di una coppia di ottantenni rimasta poi intossicata, dopo che i primi di ottobre erano morte avvelenate tre persone. A mettere il tallio tra gli infusi sarebbe stato Mattia Del Zotto, 27 anni, il nipote delle vittime.
Il giovane, arrestato giovedì mattina dai carabinieri di Desio, provincia di Monza, è accusato di triplice omicidio premeditato e tentato omicidio. Secondo gli inquirenti, Del Zotto avrebbe acquistato il tallio, sostanza velenosa, in un’azienda del Padovano, per portarlo poi a casa di alcuni parenti e provocare l’avvelenamento. Il suo obiettivo sarebbe stato infatti quello di sbarazzarsi dei parenti.
L’uomo è accusato di triplice omicidio: avrebbe causato lui la morte di Giovanni Battista Del Zotto, 94 anni, Patrizia Del Zotto, 62 anni, e Maria Gioia Pittana, 88 anni. Ed è accusato di tentato omicidio nei confronti di altre cinque persone, rimaste intossicate, tra cui Alessio Palma e Maria Lina Pedon, 83 e 81 anni, ricoverati in ospedale per lo stesso tipo di avvelenamento.
Proprio il giorno prima dell’arresto di Del Zotto il tallio era stato ritrovato negli infusi di una tisana a casa della coppia. I due anziani erano caduti dalle nuvole: non avevano idea di chi avesse messo la sostanza nociva nella terrina contenente le erbe. Secondo i carabinieri, che hanno risolto il giallo, sarebbe stato proprio il nipote, che avrebbe voluto uccidere anche loro.