Avvocato ucciso a Lamezia Terme: Francesco Pagliuso seguiva casi di ‘ndrangheta

Omicidio nella notte a Lamezia Terme: un noto avvocato penalista, Francesco Pagliuso di 43 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre rientrava a casa. Il suo corpo è stato trovato nella sua auto a pochi passi dall’abitazione. Le indagini sono svolte dai carabinieri che stanno eseguendo accertamenti per stabilire se il movente sia da ricercare in ambito privato o professionale, il legale infatti stava lavorando a diversi procedimenti per ‘ndrangheta.

“Un grave lutto per l’Avvocatura”. Con queste parole Mirella Casiello, presidente dell’Oua (Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana), commenta l’assassinio in Calabria dell’avvocato Francesco Pagliuso. “Un altro tragico lutto, a pochi giorni dell’attentato in Pakistan che ha colpito gli avvocati del Baluchistan e il presidente Bilal Anwar Kasi”. Osserva Casiello: “La violenza terrorista o criminale colpisce i difensori dei diritti, gli avvocati, ma anche giornalisti e giudici. Così come avviene, con altri metodi, in quei regimi autoritari che attaccano l’avvocatura quando devono demolire le regole democratiche”. La presidente dell’Oua rievoca “una estate di orrori con attentati che, seppur con modalità e finalità diverse, colpiscono anche nella nostra martoriata Italia, in questo caso con il barbaro assassinio di un collega, Francesco Pagliuso a Lamezia Terme. Ai suoi familiari la nostra solidarietà”.

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