L’iran è stato colpito da un’attentato che ha visto prendere di mira l’ambasciata dell’Azerbaigian a Teheran. La sede istituzionale è stata colpita da un attacco armato, a causa del quale, il capo della squadra di sicurezza dell’ambasciata è rimasto ucciso e altri due esponenti delle forze dell’ordine sono rimasti feriti. Le autorità iraniane hanno immediatamente avviato indagini accurate e soltanto un’ora dopo è stato annunciato l’arresto dell’attentatore.
L’accaduto ha lasciato stupiti e perplessi i funzionari iraniani, almeno in apparenza, così come le autorità dell’Azerbaigian che chiedono venga fatta luce su questo attacco deliberatamente feroce e finalizzato all’uccisione di cittadini innocenti. Quello che emerge però dalle notizie già trapelate, riguardo le indagini iniziali, mostrano un quadro differente da quello terroristico, ipotizzato inizialmente, ma rivelano invece problematiche familiari dell’aggressore che ovviamente dovranno essere verificati ed accertati. Nonostante ciò le tesi sostenute dal governo azero sono differenti.
Questa mattina, alle 08:00 in Iran, un uomo armato di kalashnikov è entrato nell’ambasciata azera e ha aperto il fuoco rivolgendosi ai presenti nell’edificio. Ovviamente si è scatenato il panico e me non è stato possibile evitare e la morte del capo delle guardie di sicurezza.
Il ministero degli affari esteri della Repubblica dell’Azerbaigian ha deciso di prendere, immediatamente, parola ed ha dichiarato: “Alle otto del mattino, ora di Teheran, una persona è entrata nell’ambasciata con un’arma Kalashnikov e ha iniziato a sparare”.
Le autorità di Teheran hanno confermato inoltre che e l’aggressore è stato tratto in arresto un’ora dopo l’accaduto e emerge, anche, che l’uomo ha approfittato per entrare nell’edificio approfittando dell’ingresso del personale nell’edificio che si apprestava ad iniziare il proprio turno. L’attentatore è entrato nell’ambasciata dell’Azerbaigian di Teheran assieme ai suoi due figli piccoli e ha affermato nelle prime dichiarazioni, rilasciate agli inquirenti, che la motivazione di questo attacco era legata a: “problemi personali e familiari“.
Le agenzie di stampa iraniane hanno tra l’altro già condiviso la dichiarazione iniziale rilasciata dall’uomo durante l’indagine preliminare. Nella nota l’uomo precisa la sua motivazione e ha affermato: “Nell’aprile di quest’anno mia moglie si è recata all’ambasciata azera a Teheran e non è tornata a casa. Nelle mie frequenti visite all’ambasciata, non ho ricevuto alcuna risposta da loro e ho pensato che mia moglie fosse di stanza presso l’ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian a Teheran e non fosse disposta a incontrarmi. Questa mattina ho deciso di andare in ambasciata con il fucile Kalashnikov che avevo già preparato”.
Alcuni media ed esponenti della Repubblica dell’Azerbaigian ritengono che l’attentato possa essere stato causato in qualche modo dall’Armenia. La mira sull’ambasciata azera in Iran potrebbe essere un modo per portare ulteriore deterioramento nelle relazioni tra Baku e Teheran.
Durante gli ultimi anni le relazioni e le dinamiche tra Azerbaigian e Armenia sono state molto tese e nervose e hanno portato diversi conflitti e scontri armati.
Secondo questi esperti, il governo azero probabilmente chiederà nel breve termine alle autorità iraniane di consegnare l’imputato a Baku.
Tra l’altro non si tratta della prima volta che l’ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian è bersaglio di un attacco, in cui anche l’Iran sembra coinvolto ed avere un ruolo preciso.
Soltanto lo scorso agosto si è verificato un attacco da parte di un gruppo sciita all’ambasciata dell’Azerbaigian a Londra e, in quell’occasione, è stata alzata la bandiera del gruppo di “Labik o Hossein” sopra la porta.
Secondo le notizie emerse invece dalle agenzie di stampa affiliate al corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche in Iran, sembrerebbe che l’accaduto venga attribuito a “un gruppo di agenti di Sadegh Shirazi” e alcuni media azeri hanno addirittura ipotizzato il coinvolgimento dell’Ambasciata della Repubblica islamica dell’Iran a Londra nell’attacco verso le istituzioni azere all’estero.
La tensione tra Teheran e Baku si è intensificata negli ultimi anni e si sono viste offese e sgarri reciproci, critiche ma anche commenti diretti e, più di una volta invadenti, di entrambe le parti l’una verso l’altra.
Le autorità della Repubblica islamica si sono ripetutamente contrapposte alla “ripresa del Corridoio di Zangzor” e allo “stabilimento di relazioni con Israele” da parte della Repubblica dell’Azerbaigian e i due Paesi hanno più volte convocato i reciproci ambasciatori.
A novembre 2022 è emerso, tramite il servizio di sicurezza statale dell’Azerbaigian, che era stato arrestato un gruppo di cittadini azeri addestrati e finanziati dalle agenzie di spionaggio In Iran per agire contro gli interessi nazionali e di sicurezza del loro Paese.
In quell’occasione è stata fatta la precisazione che 22 persone erano state arrestate per sospetto spionaggio a favore della Repubblica islamica e ma soprattutto per essere strettamente collegate al corpo delle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran.
Un mese dopo è arrivata la conferma ufficiale direttamente tramite la tv ufficiale azera che ha riferito di aver sventato diversi attacchi e tra questi uno in programma era per l’appunto l’attacco all’ambasciata israeliana.
La Repubblica islamica aveva precedentemente accusato le autorità azere di consentire ad Israele di avere una presenza militare vicino al confine tra Azerbaigian e Iran. E anche questo è sicuramente emotivo di in tensione e scontro. Anche dalle autorità turche è arrivata una condanna verso l’attacco avvenuto questa mattina nell’ambasciata azera a Teheran.
Il ministro Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha scritto in un messaggio sul suo account Twitter: “L’azerbaigian non è mai Solo”.
Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha condannato l’attacco all’ambasciata azera a Teheran. Il capo di Stato, innanzitutto, ha espresso le sue condoglianze ai parenti dell’impiegato del servizio di sicurezza, che ha perso la vita durante questo attentato. Il presidente ha affermato pubblicamente: “Chiediamo che si indaghi presto su questo atto terroristico e che i terroristi vengano puniti. Un attacco terroristico contro le missioni diplomatiche è inaccettabile“.
Il deputato azero agil Abbas ha dichiarato che: “il iraniano “Mullah Fars”, che si è autodefinito Repubblica islamica, è lontano dai valori islamici, scrive la parola “ALLAH” sulla sua bandiera e serve il diavolo, ha fatto ricorso a un’altra umiliazione. Hanno fatto irruzione nell’ambasciata dell’Azerbaigian a Teheran. Un dipendente della nostra ambasciata è stato ucciso e due dipendenti sono rimasti feriti. Questo era terrorismo, lo stesso terrorismo politico. Secondo le leggi adottate nel mondo, l’ambasciata in qualsiasi paese è considerata il territorio di quel paese. Attaccare l’ambasciata è anche una grave violazione del confine di stato. O hai attaccato la nostra ambasciata o hai attraversato il fiume Araz e sei andato in uno dei nostri villaggi.
Sottolineando che: “Inoltre, ogni Stato si impegna ed è responsabile della protezione delle ambasciate e delle altre rappresentanze diplomatiche operanti nel proprio Paese.Tutte le ambasciate e le missioni diplomatiche che operano in Azerbaigian sono protette dai nostri servizi speciali e dalle forze dell’ordine. Compresa l’ambasciata iraniana a Baku. Anche le nostre forze dell’ordine non consentono picchetti davanti alle ambasciate.”
Il deputato azero ha poi concluso dicendo che: “Le indagini su questo crimine non possono essere affidate solo allo Stato iraniano. Lo Stato iraniano cercherà probabilmente di insabbiare il crimine che ha commesso. pertanto, dovrebbe essere creata una commissione e i servizi speciali dell’Azerbaigian dovrebbero far parte di questa commissione e andare in Iran per un’indagine obiettiva sul crimine. Come cittadino, condanniamo fermamente questo atto di terrorismo politico. Lo Stato iraniano dovrebbe immediatamente scusarsi, risarcire la famiglia della vittima e del ferito. Chiediamo a Dio di avere pietà del nostro martire Orkhan Asgarov, porgiamo le nostre condoglianze alla sua famiglia, ai parenti e alla nostra nazione. Dio maledica il diavolo!”.
Ovviamente è stato avviato un procedimento penale subito dopo l’atto terroristico, contro l’ambasciata azera a Teheran, e tramite i media locali emerge la dichiarazione dell’autorità iraniana che spiega: “Il 27 gennaio 2023, intorno alle 08:30 del mattino, ora di Baku, è stato effettuato un attacco armato contro l’ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian nella Repubblica islamica dell’Iran. L’aggressore ha distrutto il posto di sicurezza con un’arma automatica Kalashnikov e ha ucciso il capo del servizio di sicurezza dell’ambasciata, Asgarov Orkhan Rizvan oglu, e ha ferito altre due guardie di sicurezza. Le istituzioni competenti della Repubblica islamica dell’Iran sono state indirizzate per risolvere le necessarie questioni relative alle indagini.”
il governo iraniano ha poi concluso: “Sarà fornita un’indagine completa e completa su tutti i casi di atti terroristici commessi contro l’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian nella Repubblica islamica dell’Iran e ulteriori informazioni saranno fornite al pubblico”.
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