Si è sfogato contro la polizia, dopo il trattamento ricevuto, Bakayoko. Il calciatore del Milan era stato scambiato dagli agenti, che gli avevano puntato le pistole contro, durante un inseguimento.
“Se non fossi un calciatore? Cosa sarebbe successo?”, commenta Bakayoko dopo il clamoroso scambio di persona e il fermo subito dalla polizia. Il calciatore francese era stato bloccato dagli agenti, che lo avevano scambiato per un malvivente in fuga dopo una sparatoria.
Bakayoko contro la polizia: “Se non mi avessero riconosciuto?”
E’ intervenuto su Instagram, con una serie di video nelle storie, per raccontare quanto accaduto lo scorso 3 luglio.
Bakayoko, era stato fermato erroneamente dalla polizia milanese durante un inseguimento. Gli agenti gli avevano puntato contro la pistola, a lui e al suo passeggere ancora in auto, mentre il calciatore del Milan veniva schiacciato contro la macchina e perquisito. Pistole puntate e modi sbagliati secondo il francese, che si chiede cosa sarebbe accaduto se non l’avessero riconosciuto.
Si sente fortunato a essere stato dunque ripreso dai vari video, e riconosciuto da uno degli agenti, ma chissà – si chiede il 27enne – cosa sarebbe successo dopo.
Errare è comprensibile, apre il video su Instagram il calciatore, ma sono state le metodologie esagerate ed errate secondo il centrocampista rossonero.
Bakayoko accusa: “Hanno messo la mia vita in pericolo”
Per chi ancora dice “la polizia ha fatto il suo dovere”. Bakayoko ha risposto nelle sue storie di IG dicendo sostanzialmente che se non fosse stato per il suo nome chissà cosa sarebbe successo con quella pistola puntata.
Video in francese👇🏾 [parte 1] pic.twitter.com/RmH3ixaEFr— Oiza (@OizaQueensday) July 20, 2022
Invece di effettuare un regolare controllo, secondo il francese, gli agenti avrebbero puntato le pistole a poco più di un metro di distanza dal suo volto, sul lato del finestrino mettendolo in pericolo. “Perché – commenta Bakayoko – non mi sono stati chiesti i documenti dell’auto“.
Il calciatore sostiene, ammettendo la possibilità degli errori in ogni caso, che la sua vita è stata messa in pericolo, e che nel video del fermo circolato sui social- che ha ripreso la parte finale dell’episodio – non si vede quello che era successo prima.
Una maniera non accettabile, spiega ancora in francese nel suo intervento, e che le ragioni che hanno spinto gli agenti ad agire in tale modo non si sono prima di minacciarlo informati sull’identità prima di arrestarlo.
Mantenendo la calma in quei momenti concitati, il giovane dice che se non avesse mantenuto sangue freddo la situazione sarebbe potuta degenerare.
Un pericolo scampato, sostiene, grazie alla sua fama e al suo mestiere. Ma quali sarebbero stati i passi successivi? Bakayoko ipotizzai i possibili scenari, denunciando un modus operandi non accettabile.