Per evitare di essere presa in giro dai bulli per l’alopecia, la piccola Apryl si è presentata a scuola con la parrucca. Peccato che le ottuse regole dell’istituto glielo abbiano impedito, e che la bimba ora in classe non voglia più tornarci. La storia arriva da St Helens, Inghilterra. Siamo nel Merseyside, la regione con capoluogo Liverpool.
Apryl è una bimba di cinque anni. Da un anno soffre di alopecia areata, una malattia che causa la caduta dei capelli e si manifesta a chiazze. Lianne, la mamma, finché la chiazza era soltanto una ha evitato di dirle la verità, ma quando sono diventate 14 non ha potuto più aspettare. Anche perché la figlia aveva già cominciato a subire la cattiveria di alcuni compagni di classe che la prendevano in giro per quelle chiazze vuote sulla testolina.
La mamma ha pensato subito alla soluzione: un cappello per coprirle la testa, evitandole imbarazzi. Le maestre della Broad Oak Community Primary School non hanno però acconsentito, vietandole di tornare in classe con il cappello. Durante le vacanze di Natale Lianne ha escogitato una seconda soluzione: la parrucca. La piccola ha gradito e, sentendosi più sicura di sé, l’ha subito indossata al ritorno dalle feste. I problemi sembravano risolti e invece no: la serenità di Apryl è andata a cozzare contro le intransigenti regole scolastiche. Secondo le insegnanti, infatti, la parrucca violava le norme sulla sicurezza e la salute di tutta la classe. Nonostante l’organismo di controllo della salute e della sicurezza nei posti di lavoro (Health and Safety Executive) abbia in seguito assicurato che “non ci sono norme che vietano ad una bambina d’indossare una parrucca a scuola”.
La mamma: “Sono davvero arrabbiata”
Il risultato? Apryl, esasperata dalle prese in giro, a scuola non vuole più andarci. Lianne, che sta pensando di farle cambiare istituto, ha sollevato il caso raccontando la storia al Sun: “Sono davvero arrabbiata per quello che è successo, perché hanno cercato di farmi credere che Apryl fosse più che felice di togliersi la parrucca, quando in realtà, tornando a casa, lei stessa mi ha detto che era molto triste, perché non voleva che le altre persone vedessero i suoi capelli”. La donna ha aggiunto di aver implorato le maestre di chiudere un occhio sulla parrucca: “Ma loro hanno insistito sul fatto che Apryl non potesse usarla, aggiungendo fra l’altro che nella scuola ci sono dei bambini malati di cancro e che quindi hanno sempre a che fare con situazioni simili. Così ho portato mia figlia a casa e sto considerando di toglierla definitivamente dalla scuola”.
La reazione dell’associazione dei malati di alopecia
La storia ha suscitato polemiche e immediata è arrivata la reazione da parte dell’associazione dei malati di alopecia: “Se un bambino affetto da alopecia sceglie di indossare una parrucca, un cappello o una sciarpa per coprire la perdita dei capelli, c’è da sperare che le scuole assecondino tale decisione e la maggior parte lo fa, perché la cosa più importante è che un bambino si senta appoggiato e sia a proprio agio”.