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Bambini e cani insieme: 10 regole per la sicurezza della convivenza

Bambini e cani insieme: gli allarmi per una convivenza tra l’animale domestico e il ‘cucciolo d’uomo’ si rinnovano ogni qual volta che un caso di cronaca riporta di morsi fatali, che si concludono purtroppo quai sempre in una doppia tragedia, con il piccolo ferito, traumatizzato, quando non purtroppo ucciso, e l’animale che viene poi abbattuto o nella migliore delle ipotesi trasferito in canili, allontanato per sempre da quella che fino a quel momento era stata la sua famiglia. Tuttavia, è bene precisarlo, si tratta di tragedie assolutamente evitabili se si seguono le opportune regole, e che, al di là del fatto che esistono certamente razze maggiormente aggressive rispetto ed altre più docili ed adatte alla convivenza con un bambino, i casi di bambini sbranati da cani sono assai rari, ma proprio per questo suscitano un certo scalpore mediatico. Qui di seguito proponiamo 10 regole per la sicurezza della convivenza tra bambini e cani.

Innanzitutto va ricordato che i cani sono esseri viventi, e non giocattoli, non bisogna temerli alimentando timori e insicurezze nel bambino, che invece ha una naturale curiosità di conoscerlo. Ma anche il cane di casa deve conoscere il bambino, comprendere che è parte del ‘branco’: privi di un’adeguata interazione, il bambino non saprà come comportarsi e il cane lo stesso, mentre al contrario se fin da neonati facciamo convivere l’animale domestico con il nuovo arrivato in famiglia, il cane lo difenderà amorevolmente come fosse uno dei suoi cuccioli.

Gli errori degli adulti

Di base quando si legge sulle pagine di cronaca dei giornali che un bambino è stato morso o ucciso da un cane, la colpa principale è degli adulti, della loro disattenzione e della scarsa educazione alla convivenza e all’interazione approntata in precedenza. Questi sono gli errori più comuni che si compiono durante la fase di necessaria conoscenza tra il cane e il bambino:

 

  • Il cane di casa non è automaticamente il cane del bambino, soprattutto se si lascia l’animale da solo tutto il giorno in giardino o magari attaccato a una catena. Il nuovo arrivato è un completo estraneo che va introdotto alla conoscenza del proprio cane.
  • Mai lasciare il bambino da solo con il cane: anche l’esemplare più docile del mondo può dare un morso per difendersi da un gesto inconsulto che un bambino inconsapevolmente fa. Il cane non è una babysitter a cui affidare il bambino mentre voi aggiornate la pagina Facebook.
  • Non instillare la paura dei cani al bambino: spesso sono i genitori magari traumatizzati da piccoli a trasmettere il timore verso gli animali ai figli, prendendolo in braccio appena si avvicina ad un cane sconosciuto oppure gridando di non toccarlo perché lo morde. La cosa migliore in questi frangenti è frapporre il proprio corpo tra i due sconosciuti ed insegnare al bambino come comportarsi, ad essere delicato, come fargli le coccole, e così via.
  • I cani per strada devono avere sempre il guinzaglio: non è solo un obbligo di legge, ma una regola di buon senso, che potrebbe evitare la gran parte degli incidenti che avvengono in strada. E se sappiamo che il nostro cane è di indole particolarmente aggressiva, la museruola è inderogabile.

Le regole per i bambini

Una volta elencate le regole per gli adulti, ecco invece le norme da insegnare al bambino una volta compiuti i tre anni, quando è in grado di comprendere come agire nei confronti di un quattro zampe.

 

  • Il cane non va disturbato quando mangia, dorme oppure è malato
  • Non si tirano le orecchie e la coda, non si infilano le dita negli occhi, non gli si mettono le mani in bocca, non gli si sale in groppa come fosse un cavallo
  • Non si toglie dalla bocca un giocattolo al cane, ci pensano eventualmente i genitori
  • Non si corre e si strilla davanti a un cane sconosciuto perché potrebbe interpretarlo come una minaccia
  • I cani sconosciuti non si abbracciano all’improvviso ma bisogna approcciare arrivando di lato e non di fronte, facendosi prima annusare una manina e poi eventualmente facendo una carezza sul collo o sul petto

L’ultima regola da osservare è più che altro un memorandum per noi tutti: i cani non sono né buoni né cattivi, non hanno morale o leggi come li intendiamo noi, hanno un istinto e necessitano di un’educazione. Per cui, se si seguono per bene le regole sopra indicate e tutte quelle basilari che consentono un corretto rapporto tra uomo e cane, non vi saranno problemi di sorta, al contrario continueranno ad accadere le tragedie che purtroppo ciclicamente leggiamo sulle pagine dei giornali.

Giulio Ragni

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