Sono stati condannati per abbandono di minore i genitori del bambino di 3 anni che lo scorso 21 luglio cadde dal primo piano.
Quel giorno la madre era a lavoro e il padre dormiva, così il bambino che era agitato e non trovava nessuno che ascoltasse i suoi lamenti, vagò un po’ per la casa fino a salire su una sedia e sporgersi troppo dalla finestra dell’abitazione. Per fortuna si è salvato e dopo pochi giorni in ospedale arrivarono le dimissioni ma i genitori non se la sono cavata con poco, subito infatti finirono sul banco degli imputati.
Genitori condannati per abbandono di minore
L’abbandono di minore è un reato molto grave in tutti i Paesi ma purtroppo è anche uno che dai sondaggi emerge molto spesso ai primi posti, per diverse ragioni. I genitori possono lasciare i figli da soli per ingenuità, perché li trascurano, per sbaglio e per tantissimi altri motivi, senza contare che la punizione di questo reato che preso singolarmente arriva fino a 5 anni di reclusione, si aggrava e diventa omicidio se il minore muore.
È considerato abbandono di minore quando una persona sotto i 14 anni viene lasciata sola, incapace di badare a sé stessa ed è proprio quello che è avvenuto al piccolo protagonista di questa storia ambientata nel Salento. Era il mese di luglio quando un bambino di 3 anni cadde dalla finestra della sua casa, dove era solo, o meglio c’era suo padre ma stava dormendo.
Ora lui e la madre del piccolo, che in quel frangente era a lavoro, sono stati accusati di abbandono di minore e hanno patteggiato per 4 mesi di reclusione ciascuno con l’accusa di reato aggravato beneficiando comunque della sospensione della pena e della non menzione.
La sentenza è stata emessa dopo il processo che si è tenuto oggi, in cui l’avvocato della coppia ha cercato di mediare con la Procura per alleggerire il più possibile la pena, alla luce anche delle circostanze. A differenza di altri casi analoghi in effetti, questa vicenda non ha la matrice della crudeltà e il bambino si è trovato da solo per puro caso, infatti la madre doveva lavorare e in quel momento il responsabile era il padre che però si era addormentato in maniera molto profonda, tanto da non accorgersi di cosa stava accadendo.
Forse possiamo contestare loro la sbadataggine di aver lasciato una sedia sotto la finestra, senza quella infatti il bambino non sarebbe potuto arrivare sul davanzale per poi perdere l’equilibrio.
La dinamica
Stando alle ricostruzioni delle forze dell’ordine, in quella casa di Lecce il padre stava dormendo e in casa era lui l’unico adulto nel pomeriggio afoso del 21 luglio dell’anno scorso, motivo per cui aveva lasciato la finestra aperta e poco dopo si era addormentato.
A casa c’era il figlio della coppia, un bambino di soli 3 anni ce non ne voleva sapere di stare fermo e così ha cominciato a vagare per la casa fin quando qualcosa ha attirato la sua attenzione. Era una sedia posizionata proprio in corrispondenza di una finestra aperta.
Il nucleo familiare abitava al primo piano ma il volo del piccolo che è riuscito ad arrivare all’apertura dove ha poi perso l’equilibrio, poteva essere comunque fatale. Per miracolo si è salvato e i vicini che si sono accorti di quanto accaduto hanno subito chiamato il 118. I paramedici sono corsi sul posto e hanno portato in codice rosso il piccolo in ospedale, dal quale è stato dimesso dopo pochi giorni di ricovero senza riportare danni permanenti.
L’incidente è avvenuto di mattina e sembra che il bambino corresse per casa in lacrime perché non riusciva a trovare i genitori. Spaesato e da solo ha cominciato ad arrampicarsi ovunque e appunto, anche su quella maledetta sedia.
Oltre ai soccorritori del 118 sono arrivati sul posto anche i vigili urbani e i carabinieri per recintare la zona in modo da consentire lo spostamento del piccolo in sicurezza, avviando nel frattempo le indagini per risalire alla dinamica. Sono state raccolte diverse testimonianze, comprese quelle dei genitori e il padre ha ammesso che era molto presto e ancora stava dormendo. Non si è accorto di nulla, invece la madre era già uscita da un po’ per recarsi sul posto di lavoro e i colleghi hanno confermato la sua versione.
E, nelle scorse ore, dopo la richiesta di rinvio a giudizio hanno entrambi preferito patteggiare la pena. Che sorte toccherà al piccolo che al momento è affidato ai servizi sociali? Questo è un brutto capitolo di una famiglia per bene che cambierà per sempre il corso della vita della coppia perché rimarrà su di loro la macchia dei cattivi genitori. Vittima principale di questa dinamica è il bambino che forse non sa a quale pericolo è andato incontro.