Un bambino di 9 anni ha sparato a un altro di 6, è successo in Florida, alimentando di nuovo la polemica sulla liberalizzazione delle armi in America.
La tragedia è avvenuta a Jacksonville, dove i due si trovavano all’interno di un’abitazione. A un certo punto il bambino più grande ha trovato la pistola e maneggiandola è partito un colpo che è stato fatale per il secondo più piccolo. Queste sono le prime informazioni trapelate e non sappiamo se i due minorenni siano parenti oppure no, le indagini aiuteranno a far luce sulla dinamica dell’incidente e ricostruire quanto accaduto. Sicuramente ci saranno delle responsabilità da addebitare perché sebbene da una parte si discute molto del fatto che le armi non possano essere cedute negli Usa come se fossero caramelle senza fare i dovuti controlli sull’acquirente, dall’altro è anche vero che chi ne dispone non può lasciarle in un posto dove i bambini possono arrivare facilmente, perché poi accadono queste tragedie che portano a tante considerazioni che ormai vengono fatte troppo tardi.
L’ennesima tragedia relativa alla compravendita senza restrizioni di armi, è avvenuta in Florida. Non sappiamo se in questo caso ci fossero delle motivazioni particolari per cui una famiglia dei Jacksonville possedesse una pistola, però sappiamo che questa è stata riposta in malo modo, tanto che un bambino di 9 anni è riuscita a prenderla.
Dopo averla maneggiata per un po’ è partito un colpo che ha raggiunto un secondo bambino di 6 anni che si trovava nella stessa abitazione. L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio, quando le autorità della cittadina che si trova nella contea di Duval, hanno ricevuto una chiamate relativa a una sparatoria in cui era morto un civile.
Giunti sul posto, gli agenti hanno constatato che si trattava dell’ennesimo caso in cui dei bambini sono riusciti ad accedere a un’arma da fuoco carica e inevitabilmente è avvenuto l’omicidio involontario.
La vittima di 6 anni è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Shands dell’Università della Florida e qui è morto per la grave ferita alla testa. Gli investigatori stanno cercando di capire come il bambino più grande sia riuscito ad accedere all’arma che, come abbiamo detto, probabilmente non era tenuta sotto chiave come vuole la normativa e nemmeno in un’area difficilmente raggiungibile.
Le indagini sono in corso ma le autorità al momento avrebbero escluso che la famiglia dei bambini sia composta da criminali, quindi l’arma era forse regolarmente detenuta.
Non è di certo la prima volta che leggiamo di un episodio simile in cui bambini innocenti giocano con armi da fuoco letali. Negli ultimi mesi negli Stati Uniti ci sono stati diversi fatti simili, ad esempio in Virginia un bambino di soli 6 anni ha sparato alla sua insegnante intenzionalmente dopo aver ricevuto un rimprovero.
La madre si è dichiarata colpevole di abbandono di minore e l’episodio, avvenuto in una classe di prima elementare, ha scosso molto l’opinione pubblica e i residenti della città. La 25enne Deja Taylor è stata accusata di negligenza nei confronti del bambino e di aver conservato l’arma in maniera irresponsabile.
Sebbene la maestra non sia morta, le accuse verso la donna sono molto gravi e questa, incriminata ad aprile, rischia fino a 6 anni di carcere. L’episodio è avvenuto a gennaio e ha portato alla convocazione di un grand jury per continuare l’inchiesta e affrontare le questioni di sicurezza sollevate dalla vicenda. Le stesse che oggi tornano a indignare in seguito a questo nuovo episodio in cui armi e bambini vengono in contatto.
In quel caso, sotto inchiesta finirono anche i membri del personale scolastico che prima del fatto si erano accorti che il piccolo aveva un’arma ma non sono intervenuti. In particolare Abigail, l’insegnante, ha fatto causa alla scuola chiedendo un risarcimento poiché il preside era stato informato che il bambino anche in altre occasioni l’aveva minacciata con l’arma. In questa vicenda invece nel mirino delle forze dell’ordine c’è il nucleo familiare dei bambini ma in ogni caso, sotto accusa c’è l’intero sistema americano che prevede la vendita di armi in maniera non regolarizzata, cosa che ancora è così nonostante le restrizioni annunciate da Biden.
Leggerezze gravissime hanno portato a stragi come quella all’interno della scuola di Uvalde, dove un ragazzo ha ucciso bambini e insegnanti. Se fossero stati fatti dei controlli ulteriori, sarebbe emerso che si trattava di una persona psicologicamente instabile, non di certo un acquirente idoneo per possedere un’arma da fuoco.
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