Un bambino di 12 anni ha partecipato per la prima volta a un campus estivo organizzato da una parrocchia mantovana, in una località montana del Trentino, e purtroppo quella che doveva essere una vacanza divertente si è trasformata in un incubo. E stato più volte picchiato da un animatore, mentre il parroco assisteva senza intervenire. Ora il sacerdote è stato processo.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Corriere del Trentino, l’accusa rivolta al parroco è quella di aver assistito alle ingiustificate aggressioni al bambino, senza fermare l’animatore che lo stava picchiando. La tragica vicenda è avvenuta tra il 4 e il 7 luglio scorso, nel Tesino.
Il 12enne pare che fosse un po’ troppo vivace e indisciplinato, per questo era finito nel mirino di un animatore anche lui minorenne, 17 anni, che l’avrebbe picchiato diverse volte e l’avrebbe anche costretto a dormire su alcune tavole di legno. Il bimbo terrorizzato dalla situazione, una mattina è scappato in cucina, chiedendo alla cuoca in prestito il cellulare per chiamare in aiuto i suoi genitori: ‘Venite a prendermi’.
Mamma e papà sono subito corsi a recuperarlo e prima di riportarlo a casa, l’hanno accompagnato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato diverse ecchimosi su gambe e braccia. I genitori non hanno perso tempo e hanno denunciato il parroco con l’appoggio dell’avvocato Giorgio Ughetti.
La Pm Alessia Silvi, dopo aver svolto accurati accertamenti e indagini, ha ottenuto un decreto penale di condanna di 9.375 euro a carico del parroco. Secondo le ricostruzioni, l’animatore avrebbe aggredito il dodicenne con pugni sulle braccia e sulle gambe, alla presenza di altri compagni e del parroco. Il sacerdote è dunque accusato di lesioni e abuso di mezzi di correzione. I genitori della vittima si sono costituiti parte civile. L’animatore verrà giudicato dal tribunale dei minori.