Era arrivato ai primi di luglio il via libera della Commissione europea a un piano di sostegno pubblico alle banche italiane. Il Governo di Matteo Renzi potrà usufruirne per far fronte ad eventuali emergenze sul piano dei mercati. Si tratta di una misura che rispetta “le regole sugli aiuti agli di Stato” in situazioni “eccezionali”. Il tema ‘banche’, seppur non in programma, sarà al centro della discussione, oggi e domani, tra i ministri delle finanze dell’Unione.
il Wall Street Journal aveva parlato di un programma preventivo di supporto alle banche, una garanzia statale su 150 miliardi di liquidità attivabile solo nel 2016.
Un aiuto che l’Italia vorrebbe dall’Europa dopo il crollo di Monte dei Paschi di Siena in borsa.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha assicurato ieri che il governo lavora per stendere una rete di protezione preventiva, da attivare in caso di necessità, con il “pieno supporto” dei partner europei.
L’impiego di soldi pubblici in Mps, comunque, non è detto che sia necessario, ha detto il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, per il quale per il nodo delle banche “il governo ha fissato tre paletti ambiziosi e chiari: soluzione di mercato; uso delle regole Ue; intervento di sistema”. Mentre Beppe Grillo, dal suo blog lancia l’allarme: “Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo, potrebbe scatenare una nuova crisi finanziaria globale trascinandosi dietro non solo le altre banche italiane, ma anche colossi esteri come Deutsche Bank” e denuncia: “Ad ogni crisi di borsa, quindi, si perdono lunghissime settimane in trattative tra governi e istituzioni europee per mediare tra i folli trattati e la dura realtà”.
Chi si oppone di più agli aiuti all’Italia è Berlino, ma paradossalmente sarebbe proprio la Deutsche Bank a chiedere un fondo condiviso e pubblico da 150 miliardi per rimettere in sesto le banche europee.