Ogni anno, il Bangladesh si prepara ad affrontare le ondate di caldo che caratterizzano l’estate. Tuttavia, l’estate di quest’anno ha portato con sé una particolare e insolita intensità termica. Le temperature si sono alzate a livelli senza precedenti, lasciando il paese in uno stato di disagio e preoccupazione.
Le conseguenze di questa ondata di caldo eccezionale sono state pesanti e diffuse. La popolazione del Bangladesh ha dovuto affrontare una serie di sfide, dal calo dell’approvvigionamento idrico alla crescente richiesta di energia per il raffreddamento. Le persone si sono sforzate per proteggersi dal sole cocente, cercando rifugio all’ombra e idratandosi costantemente per evitare la disidratazione.
La capitale del Bangladesh, Dacca, è stata particolarmente colpita da questa ondata di caldo estremo, con temperature che hanno raggiunto incredibili +40°C. Secondo Bazlur Rashid, un alto funzionario del Dipartimento meteorologico del Bangladesh, non si era mai registrata una tale ondata di caldo prolungata dall’indipendenza del Paese nel 1971. Questo dato evidenzia la gravità della situazione e la sua eccezionalità.
Una delle conseguenze dirette di questa crisi è stata la chiusura di decine di migliaia di scuole elementari da parte del governo. L’obiettivo di questa misura è quello di proteggere gli studenti dalla pericolosa combinazione di temperature estreme e mancanza di infrastrutture adeguate per affrontare il caldo. Tuttavia, questa chiusura ha un impatto significativo sull’istruzione dei bambini e sulla continuità del sistema educativo nel Paese.
Inoltre, la produzione di elettricità è stata drasticamente ridotta a causa delle sfide che l’ondata di caldo ha posto al sistema energetico del Bangladesh. Le alte temperature hanno aumentato in modo significativo la domanda di condizionatori d’aria e ventilatori, mettendo a dura prova la capacità del sistema elettrico di far fronte a questa richiesta extra. Di conseguenza, si sono verificate frequenti interruzioni di corrente, lasciando la popolazione a combattere contro il caldo opprimente senza un adeguato refrigerio.
Questa combinazione di scuole chiuse e interruzioni di corrente ha creato un ambiente estremamente difficile per la popolazione del Bangladesh. Le persone devono cercare modi alternativi per proteggersi dal caldo, cercando ombra e luoghi freschi per evitare il colpo di calore e la disidratazione. Nel frattempo, il governo sta facendo del suo meglio per gestire questa crisi senza precedenti, ma le risorse e le infrastrutture limitate rendono la situazione estremamente complessa.
Settimana di caldo estremo: Bangladesh al tappeto
All’inizio della settimana, il Bangladesh ha affrontato una situazione critica che ha portato alla sospensione delle operazioni nella sua centrale elettrica di maggiori dimensioni. Il governo ha dovuto prendere questa decisione a causa delle difficoltà finanziarie nell’acquisto del carbone necessario per alimentare l’impianto.
Questa interruzione ha avuto un effetto a catena sugli altri impianti, che non sono riusciti a soddisfare la domanda energetica del paese. Di conseguenza, si sono verificati blackout che sono durati diverse ore. Secondo quanto riportato dai funzionari della compagnia elettrica statale, alcuni distretti rurali hanno sofferto di interruzioni di corrente che si sono protratte per 6-10 ore al giorno.
L’ondata di caldo, iniziata ad aprile e attenuatasi all’inizio di maggio, ha ripreso vigore alla fine del mese, con previsioni che indicano temperature elevate fino alla fine della settimana.
Bazlur Rashid, intervistato da AFP, ha commentato che sebbene il Bangladesh affronti regolarmente ondate di caldo durante l’estate, quella di quest’anno è risultata particolarmente insolita. In passato, le ondate di caldo erano di breve durata, limitandosi a pochi giorni o una settimana, ma quest’anno hanno persistito per due settimane o più. Inoltre, mentre in passato le ondate di caldo colpivano solo alcune parti del paese, quest’anno si sono estese e diffuse in quasi tutte le regioni.
Secondo Rashid, l’ondata di caldo si attenuerà con l’arrivo delle piogge monsoniche a metà giugno. Nel frattempo, il governo ha assicurato che l’approvvigionamento di carburante aumenterà nei prossimi due settimane attraverso le importazioni.
Questa previsione offre una speranza di miglioramento della situazione energetica del paese e di mitigazione dell’impatto dell’ondata di caldo.
Tuttavia, è evidente che il Bangladesh sta affrontando una sfida significativa a causa delle temperature estreme e delle conseguenti difficoltà nel settore energetico.
È fondamentale che il governo adotti misure appropriate per garantire un approvvigionamento energetico stabile e per proteggere la popolazione dalle conseguenze negative dell’ondata di caldo prolungata.
L’arrivo delle piogge monsoniche sarà un sollievo atteso, ma è anche importante prendere in considerazione strategie a lungo termine per affrontare gli impatti del cambiamento climatico e garantire la resilienza del paese di fronte a futuri eventi estremi.
I monsoni sono grandi sistemi di venti stagionali che si verificano in alcune regioni del mondo, caratterizzati da un cambiamento nella direzione del vento. Questi venti stagionali sono associati a un ciclo annuale di variazioni di temperatura tra terra e mare, che a loro volta sono influenzate dalla distribuzione geografica del sole e dagli effetti della topografia.
I monsoni si verificano principalmente in Asia meridionale, nel subcontinente indiano e nell’Asia sud-orientale.
Le regioni più colpite sono l’India, il Bangladesh, il Nepal, lo Sri Lanka, il Myanmar, la Thailandia, il Laos, il Vietnam e le Filippine. Tuttavia, i monsoni possono influenzare anche altre aree come la Cina meridionale, il Giappone e le isole dell’Oceano Indiano.
Il ciclo dei monsoni è generalmente suddiviso in due stagioni principali: il monsone estivo e il monsone invernale.
Nel monsone estivo, che va approssimativamente da maggio a settembre, i venti soffiano dal mare verso la terra portando con sé umidità. Questo porta a forti piogge, temporali e alluvioni nelle regioni colpite. Nel monsone invernale, che va da ottobre ad aprile, i venti cambiano direzione e soffiano dalla terra verso il mare, con un flusso più secco.
Tuttavia, è importante notare che l’entità e la durata dei monsoni possono variare da anno a anno, influenzate da fattori come l’El Niño-La Niña, gli schemi di pressione atmosferica, le temperature degli oceani e altri fenomeni meteorologici globali.
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