Ancora un ribaltone nella vicenda che vede il Barcellona indagato dalla giustizia spagnola per via di violazioni ai regolamenti in merito ai trasferimenti di calciatori minorenni. Dopo una prima condanna allo stop del mercato e una successiva apertura, arriva ora un’ulteriore chiusura fino al 2016. Lo ha deciso il TAS che ha respinto ufficialmente il ricorso del team blaugrana. La condanna del Tribunale Arbitrale dello Sport arriva dopo la sanzione della Commissione d’Appello della Fifa. Oltre al blocco del mercato, il club si dovrà anche accollare una multa pari a 450.000 franchi svizzeri ossia circa 375.000 euro.
L’apertura della FIFA
Buone notizie in casa Barcellona. La Fifa infatti ha autorizzato il club blaugrana ad operare sul mercato in questa sessione estiva sospendendo, nell’attesa che venga emessa la sentenza d’appello, la pena ricevuta per alcune irregolarità nel tesseramento di giovani calciatori. Lo ha stabilito la Commissione d’Appello, presieduta dal presidente Larry Musseden, spiegando che il “ricorso presentato dal club ha garantito l’effetto sospensivo”. E’ improbabile infatti che una sentenza definitiva venga emessa prima del 1 luglio, giorno dell’apertura della campagna acquisti. La società spagnola era stata inizialmente punita con la sospensione del mercato fino al 2015 dalla Commissione Disciplinare della Fifa per il tesseramento di alcuni giocatori minorenni provenienti da oltreoceano che violava le norme esistenti per prevenire il traffico di bambini. Il Barcellona ha assicurato che ricorrerà al Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport, qualora dovesse perdere anche la sentenza d’appello.
La prima sentenza
Clamorosa decisione che arriva dalla FIFA che squalifica il Barcellona fino a giugno 2015 in merito a mercato di calciatori: niente trasferimenti né verso né dal team spagnolo che non potrà dunque comprare o vendere per due sessioni di calciomercato, quella estiva 2014/15 e quella invernale immediatamenet successiva. Qual è la motivazione di questa punizione molto severa che arriva dal massimo organismo calcistico internazionale, che ha anche commissionato una multa di 450 mila franchi svizzeri pari a 370 mila euro di multa? È la conseguenza di una serie di violazioni registrate negli ultimi trasferimenti di minori (in dieci casi per la precisione) che sono stati portati nella Cantera blaugrana senza rispettare correttamente le regole imposte. Cosa comporta questo blocco?
Ovviamente la prima conseguenza è che la rosa del Barcellona rimarrà così com’è per tutta la prossima stagione dunque non aspettiamoci grosse mosse di calciomercato dato che ci saranno a disposizione sempre i soliti giocatori che abbiamo imparato a conoscere quest’anno più eventuali “prodotti” del vivaio. Già, proprio quella Cantera che è al centro della polemica dato che il club avrebbe violato la regola 19 sui trasferimenti che dice chiaramente che solo i maggiorenni possono essere comprati e venduti a meno che non si rispettino determinati “ma” che i blaugrana evidentemente non hanno considerato. Il Barca si era recentemente assicurato il futuro sportivo di due promesse africane come il nigeriano Bobby Adekanye e il camerunese Patrice Sousia, di tre sudcoreani come Paik Seung-Ho e Jang Gyeolhee e soprattutto il promettente talento Seung Woo Lee e il francese Theo Chendri.
Il Barcellona ricorrerà sicuramente alla squalifica appellandosi a quanto successo con il Chelsea nel 2010: i blues avevano infatti violato la stessa regola a seguito dell’acquisto dell’allora 17enne francese Gael Kakuta. Dopo una prima sanzione di blocco, se la sono cavata con 900.000 euro di indennizzo al Lens (che aveva cresciuto il ragazzo). Non è ancora chiaro se il blocco riguarderà anche i futuri arrivi come il quasi 18enne Alen Halilovic dalla Dinamo Zagabria e il portiere Marc-André ter Stegen del Borussia Mönchengladbach che erano in dirittura d’arrivo quest’estate. Soprattutto il numero uno tedesco avrebbe fatto piuttosto comodo alla squadra visto il grave infortunio al titolare Valdes e alla sola disponibilità di Pinto come alternativa di esperienza.