Sempre più spesso leggiamo la parola crowfunding, che indica una raccolta di fondi per un progetto che viene attivata attraverso il web: la novità è che oggi anche nel settore dell’economia green nasce una piattaforma dedicata alla nuova generazione di agricoltori e allevatori, purché siano interessati alla produzione di alimenti eco-sostenibili e all’artigianato in campo agro-alimentare. Barnraiser è stato ideato negli Stati Uniti lo scorso anno, diventando pienamente operativa nel settembre 2014, ed è a tutti gli effetti il primo sito di crowfunding a sostegno dell’agricoltura biologica.
Rispetto a siti già piuttosto noti come Kickstarter e Indiegogo, in cui si raccolgono fondi per progetti di ogni tipo e finalità, su Barnraiser converge una vera e propria community omogenea, che condivide lo scopo di promuovere un’economia green: se hai una buona idea eco-sostenibile e ti servono dei fondi per realizzarlo, su questa piattaforma si possono trovare certamente sostenitori. Lo scopo di Barnraiser è infatti la valorizzazione del piccolo artigianato e dei prodotti locali, delle cucine tipiche e delle specialità eno-gastronomiche, educando le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente. Eileen Gordon Chiarello, ideatrice del progetto, ha spiegato in un’intervista a Fortune cosa differenzia Barnraiser dai tradizionali siti di crowfunding: ‘La tendenza che prevale nei modelli già esistenti online è sostanzialmente questa: io creo la piattaforma, tu competi con gli altri per farti finanziare il tuo progetto. Ma non puoi solo mettere su un’idea e chiedere migliaia di dollari, non funziona così, almeno in questo settore‘. Lei stessa imprenditrice del settore, con un passato alla Apple, ha deciso di dare vita ad una comunità virtuale e allo stesso tempo sviluppare le capacità di promozione e comunicazione degli iscritti grazie a questo sito.
Come funziona Barnraiser? Per essere vincenti nella raccolta fondi sono determinanti i video di presentazione del progetto, in cui non si disegna anche un pizzico di ironia, per attirare l’attenzione degli investitori, e le campagne di social media marketing sviluppate su Facebook, Twitter, Pinterest e Vimeo. Nella piattaforma si trova di tutto, creazione e lavorazione di alimenti artigianali, progetti comunitari ambientali, sviluppo di app da parte di organizzazioni no profit, preservazioni di alberi a rischio estinzione, e molto altro ancora, con una percentuale di successo invidiabile: l’82 per cento di progetti risulta finanziato, con una media di 12mila dollari a progetto. Per partecipare basta registrarsi sul sito e proporre il proprio progetto compilando una scheda personale, e seguire tutti i passaggi indicati: riuscirà Barnraiser a diventare il Kickstarter dell’agricoltura biologica? Il futuro è qui e adesso, e chissà che anche un sito di crowfunding non riesca a dare un contributo decisivo alla salvezza del pianeta attraverso la sostenibilità ambientale.
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