Kobe Bryant si ritirerà a fine stagione 2015/16 a 37 anni e mezzo dopo una carriera straordinaria: il cestista americano dei Los Angeles Lakers nato a Filadelfia il 23 agosto 1978 e ha un passato anche nel nostro paese a seguito del padre anche lui giocatore. Il suo palmares è brillante con 5 titoli NBA, medaglie d’oro al FIBA Americas Championship 2007, ai Giochi olimpici di Pechino 2008 e di Londra 2012 e record da brividi come gli 81 punti messi a segno il 22 gennaio 2006, secondo miglior punteggio di tutti i tempi, contro i Toronto Raptors. Ha scritto una lettera per raccontare perché si ritira, leggiamo i passi salienti dopo il salto.
La lettera inizia con “Cara Pallacanestro, dal momento in cui ho indossato i pantaloncini di mio papà e immaginavo di realizzare canestri vincenti nel Great Western Forum, ero conscio di una cosa, che mi ero innamorato di te”. Kobe descrive come abbia “dato tutto me stesso in questo amore così profondo, dalla mente al corpo, nello spirito e nell’anima”. Tuttavia a 37 anni è arrivato il momento di dire basta e se prima sembrava un momento talmente lontano da non esistere, ora si è fatto più concreto e quasi tangibile.
“Da bambino di 6 anni profondamente innamorato di te, non ho mai visto la fine di questo tunnel perché vedevo solo me stesso correre fuori da ciò. E dunque ho corso su e giù per ogni campo, per recuperare ogni palla persa per te che mi hai chiesto di battermi, ti ho dato tutto il mio cuore, perché sei arrivato a darmi tanto”. Quasi un parallelo con un matrimonio dato che si citano gioie e dolori, una completa dedizione alla causa e alla missione. “Perché questo è ciò che fai quando qualcuno ti fa sentire così. Vivo come tu hai mi hai fatto sentire”.
Una vita intera con la maglia dei Lakers, il suo sogno da bambino, fino al 2015/16 che sarà l’ultimo atto di una carriera straordinaria perché anche se amerà per sempre il basket “Non posso amarti ossessivamente ancora per molto. Questa stagione è tutto quello che mi rimane da dare. Il mio cuore può reggere il colpo. La mia mente può gestire lo sforzo. Ma il mio corpo sa che è tempo di dire addio.”. Kobe e il basket si sono concessi l’un l’altro completamente, non importa cosa farà dopo, dice il campione, “00:05 secondi sul cronometro, palla tra le mani, 5…4…3…2…1. Ti amerò sempre. Kobe”
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