Un’anziana signora di 85 anni residente a Bassano del Grappa ha donato 102mila euro in beneficenza per i bambini malati.
Il testamento è stato ritrovato per caso in un cassetto, dall’amministratore di sostegno della signora dove c’erano chiaramente scritte nero su bianco le se volontà, ovvero donare la cifra ai piccoli pazienti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova.
Lascito trovato in una casa a Bassano del Grappa
Una signora di 85 anni di cui non è stata resa nota l’identità, residente a Bassano del Grappa, si è resa protagonista di un bellissimo gesto di amore verso il prossimo.
Deceduta l’anno scorso, aveva messo in un cassetto in un mobile del suo soggiorno un lascito testamentario molto consistente scoperto in questi giorni per caso.
Il suo amministratore di sostegno infatti ha scoperto il testamento con cui la signora aveva deciso di donare 102mila euro alla Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, diretta dalla dottoressa Alessandra Biffi.
Il grande gesto di generosità è emerso poche ore fa grazie alla notizia riportata dai media locali e poi ripresa da diverse testate nazionali. È stata accolta ovviamente molto bene, in primis dalla struttura che ha beneficiato della somma, che verrà utilizzata per la sperimentazione di nuove cure per i piccoli pazienti affetti da leucemia, nonché per garantire loro la migliore assistenza sanitaria.
Il racconto dell’avvocato
A raccontare ai giornalisti la vicenda è stato proprio l’avvocato che ha trovato il lascito della signora di cui sappiamo solo le iniziali V.B.
Riccardo Brotto ha riferito:
“mentre ero a bassano, nella casa della signora per riordinare i suoi effetti personali, ho notato il testamento. la mia assistita, deceduta nel 2021, era sola poiché il marito era morto e non avevano figli”.
In giovane età aveva lavorato come operaia e si era sposata a 40 anni con un uomo poi deceduto per malattia. Negli ultimi anni era sola e nel 2020, a causa di un incidente domestico, è finita in pronto soccorso dove ha dovuto affrontare un lungo ricovero.
In seguito è stata inserita in una Rsa territoriale e così come ha raccontato i dettagli della vita della sua assistita, il legale ha poi confessato:
“aveva un carattere difficile quindi non aveva buoni legami con quei pochi parenti che le rimanevano. proprio per questo aspetto molti colelghi prima di me avevano rinunciato all’incarico. fra noi invece si era instaurata una buona sintonia e fiducia, mi chiedeva sempre notizie dei miei figli e io l’andavo a trovare spesso in rsa”.
Un bel gesto il lascito testamentario, che Brotto ha commentato con parole positive e affettuose.