Marta Bassino, fresca vincitrice del Mondiale nel Supergigante, è stata costretta ad abbandonare la tappa della Coppa del mondo di sci di Kvitfjell in Norvegia a causa di un grave lutto familiare. La cognata, ovvero la moglie del fratello Matteo, Sara Fina, è stata trovata morta dal marito nella loro casa, a Borgo San Dalmazzo, nel cuneese.
La donna, che proprio ieri aveva compiuto 30 anni, era un allevatrice di pecore ed era mamma di due bambini, di sette e due anni, in passato aveva anche lei gareggiato come sciatrice. A stroncarla pare sia stato un aneurisma cerebrale. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati dalla comunità in cui la famiglia viveva, ma anche dalla Federazione sport invernali.
È morta, a 30 anni, la cognata di Bassino: la sciatrice costretta a lasciare la Coppa del mondo in Norvegia
Dopo la gioia più grande, quella della vittoria del titolo iridato nel Supergigante di qualche settimana fa, Marta Bassino, sciatrice di 27 anni di Cuneo, è passata allo sconforto, e non per qualcosa che è accaduto nelle piste da sci, nelle quali è cresciuta fino a diventare una campionessa dall’età di due anni.
La cognata, la moglie del fratello Matteo, Sara Fina, un’allevatrice di pecore di 30 anni, infatti, è stata trovata morta questa mattina in casa dal marito, a Borgo San Dalmazzo, nel cuneese, costringendo anche la campionessa ad annunciare anche il ritiro dalla tappa della Coppa del mondo di Kvitfjell, in Norvegia.
Cosa abbia portato alla morte prematura della giovane donna, che proprio ieri aveva festeggiato i 30 anni, ancora non si sa, si presume possa essere stato un aneurisma cerebrale, ciò che è certo è che, nonostante i tentativi di soccorso del 118, chiamati di corsa da Matteo che era appena rientrato da spalare la neve, sono stati inutili.
Oltre al suo allevamento di pecore, Sara, che aveva conosciuto il fratello di Bassino proprio sulle piste da sci – da piccola era stata una fondista -, ha lasciato anche due bambini, di due e sette anni.
Il cordoglio per la scomparsa della cognata della sciatrice
Non c’era, però, solo la sua azienda agricola da oltre 250 capi di bestiame, la famiglia, e lo sci nella vita di Fina. Originaria di Cartignano, in alta Valle Maira, la giovane donna scomparsa aveva ricoperto anche il ruolo di consigliera comunale, ed è anche dal mondo della politica, quella locale, che è arrivato il cordoglio.
La notizia della sua morte, infatti, era iniziata a trapelare in mattinata tra i banchi del mercato di Borgo San Dalmazzo, tanto che anche la sindaca, Roberta Robbione, ha espresso a nome suo e di tutta l’amministrazione comunale “le più sentite condoglianze. Siamo vicini al marito, ai piccoli figli, al consigliere Bassino, alla nostra campionessa Marta e a tutta la famiglia. È una tragedia terribile, tutta la comunità si stringe attorno al dolore di questa famiglia“. Ma ha parlato di “un dolore immenso per la comunità” anche il sindaco dell’Unione Montana Valle Maira, Francesco Cioffi.
Il cordoglio, poi, è arrivato anche dalla Fisi, la Federazione italiana sport invernali, con il suo presidente, Flavio Roda, gli atleti, i tecnici e lo staff Federale che “si stringono alla famiglia nel doloroso momento della prematura scomparsa di Sara“. Commosso anche il messaggio del comitato Fisi Alpi Occidentali e del comitato provinciale cuneese, che a nome di tutti, ma soprattutto dei presidente Pietro Blengini e Paolo Giordano, hanno ricordato la trentenne per “il suo sorriso, la sua passione per lo sci di fondo, messa in campo prima come atleta e poi come allenatrice” prima di esprimere la vicinanza alla famiglia per la grave perdita.
“Lo sci piemontese perde un’altra protagonista in pista e una donna che aveva saputo incarnare al meglio i valori dello sport. Il nostro commosso e solidale pensiero – hanno continuato i due numeri uno Blengini e Giordano – va alla famiglia di Sara, al marito Matteo Bassino e alla cognata Marta, a cui Sara aveva donato la gioia di diventare lui papà e lei zia di due splendidi bambini. Con la memoria riandiamo all’impegno di Sara negli allenamenti e nelle gare per i colori dello Sci Club Valle Maira e, più recentemente, alla passione con cui trasmetteva la sua esperienza tecnica e il suo bagaglio morale ai ragazzi dello Sci Club Valle Stura che allenava. Ci restano di lei le immagini di quando, giovane atleta, dava il massimo sulle piste di gara, ma soprattutto il suo esempio di ragazza che amava lo sport e la vita e che stava realizzando un bel progetto di vita con Matteo, purtroppo tragicamente interrotto dal destino“.