Pesanti accuse arrivano dal Gign, Gruppo d’intervento della gendarmeria nazionale francese per quanto accaduto la sera del 13 novembre 2015 durante l’attentato al Bataclan. Denunce sulla falla dei sistemi di sicurezza che arrivano direttamente dalle teste di cuio che accusano lo stesso capo del Gign, il colonnello Hubert Bonnau. La sera in cui persero la vita 130 persone, il comandante avrebbe perso del tempo prezioso prima di intervenire al Bataclan e attaccare i terroristi.
“Eravamo pronti a sferrare l’assalto, ma il colonnello attendeva saggiamente di essere chiamato” è quanto si legge in una lettera anonima pubblicata dal Canard Enchaîné. “La sera del 13 novembre, il colonnello Bonneau ha semplicemente dimenticato di essere un gendarme. Ci vergogniamo di lui come di noi stessi”, scrive il gruppo anonimo lanciando accuse pesanti. Sono passati sette mesi dalla strage in cui ha perso la vita anche un’italiana, Valeria Solesin e continuano emergere dettagli e particolari su quella maledetta serata. Le teste di cuoio sono state avvertite un’ora dopo l’esplosione allo Stade de France, intorno alle 22.26. Il colonnello ha chiamato i capi della polizia nazionale e giudiziaria di Parigi per il coordinamento, ma non ha ottenuto risposta. Alle 23.06 i militari erano sul posto pronti per compiere l’attacco ai terroristi ma hanno atteso tre ore prima di ottenere ordini.
La commissione parlamentare di inchiesta non ha ritenuto il comportamento del colonnello un errore resta però la grave accusa da parte dei suoi stessi uomini e la domanda su cosa sarebbe accaduto se il Gign si fosse mosso prima.
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