Batteri resistenti agli antibiotici nella carne di pollo: è questo l’allarme lanciato da Altroconsumo, che ha individuato la presenza di questi microrganismi in 25 campioni di prodotto su 40. Si tratta di carne di pollo acquistata tutta a Roma e a Milano. La nota associazione fa notare che il rischio si ha per il fatto che molti di questi farmaci antibiotici vengano troppo usati negli allevamenti e determinano lo sviluppo di alcuni batteri, capaci di infettare l’uomo e di sviluppare una resistenza anche nell’organismo umano. Nella maggior parte dei casi gli esperti hanno rintracciato la presenza di Escherichia coli resistente all’antibiotico.
Il problema riguarderebbe soprattutto la carne di pollo, considerata più magra rispetto alla carne rossa. Secondo Altroconsumo, se non si cuoce bene la carne di pollo, si potrebbero correre dei pericoli e gli antibiotici non potrebbero più svolgere la loro funzione efficace nel curare alcune infezioni. Per questo motivo si è deciso di dare il via ad una petizione, per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema. C’è stato un vero e proprio appello ad aderire alla campagna Consumer International, inviando un’email alle più importanti aziende di allevamento di pollame.
Agendo con determinazione, si chiede alle aziende di cambiare atteggiamento e di prendere tutte le misure precauzionali per evitare che aumenti il problema dell’insorgenza della resistenza agli antibiotici. Gli esperti di Altroconsumo hanno spiegato che nella carne analizzata hanno accertato la resistenza a sostanze come la cefepima, la cefoxitina, la ceftazidima e la cefotaxima, principi attivi antibiotici che vengono solitamente impiegati per combattere le infezioni alle vie urinarie e quelle respiratorie.