Le auto elettriche potranno essere al pari di quelle a benzina grazie alla risoluzione del problema della durata e la potenza della batteria. Lo studio, svolto da alcuni scienziati dell’Università di Cambridge capitanati da Clare Grey e Tao Liu, è stato pubblicato su Science, rivista dedicata alle scoperte ed innovazioni scientifiche, e dimostra come lo staff di scienziati sia riuscito a risolvere molti dei problemi, cosi potrà essere realizzata una vera e propria auto elettrica definitiva.
Il mercato delle auto elettriche è iniziato ormai qualche tempo fa ma, nonostante gli incentivi, non riesce a decollare. Una delle motivazioni è sicuramente la poca durata della batteria, la potenza della vettura e le prestazioni del veicolo, molto lontane da quelle di un’auto a benzina.
Nella loro analisi, gli scienziati dell’Università di Cambridge, sono riusciti a creare una batteria con una densità energetica dieci volte superiore ad una normale: arriva al 93% di efficienza, potrà essere ricaricata fino a 2000 volte, può percorrere circa 650 chilometri in autonomia ed infine è più leggera e più economica delle normali batteria al litio.
Gli scienziati del team dei professori Grey e Liu sono riusciti ad arrivare a questa batteria grazie a due componenti fondamentali: un elettrodo realizzato in grafene e un additivo composto da idrossido di litio (LiOH), capace di alterare le reazioni chimiche.
La professoressa Clare Grey spiga il lavoro svolto in laboratorio: “Quello che abbiamo ottenuto è un significativo passo in avanti per questa tecnologia e suggerisce nuove aree per la ricerca. Non abbiamo risolto tutti i problemi inerenti la chimica, ma i nostri risultati mostrano percorsi in avanti verso un dispositivo pratico”.
“Non è tutto oro quello che luccica”, poiché gli scienziati ci tengono a precisare che la batteria non è ancora pronta e che dovrà affrontare ancora molti test di sperimentazione per poter risolvere alcuni problemi che persistono. I professori dell’Università di Cambridge affermano che ci vorranno ancora una decina d’anni prima che questa “batteria definitiva” possa essere prodotta.