Ecco quali di queste donne riusciranno ad andare in pensione 9 anni prima. Sono davvero loro le fortunate cittadine italiane.
Facciamo il punto della situazione sull’ingresso in pensione, che per alcune donne davvero fortunate potrebbe avvenire ben 9 anni prima. Ecco quali sono e che requisiti è necessario che possiedano.
Tantissime donne, cittadine italiane, si chiedono se sia possibile andare in pensione 9 anni prima rispetto al solito. Oggi possiamo rispondervi che si può, ma soltanto se si è in possesso di determinati requisiti.
A stabilirli, ci sta pensando il Governo con le sue manovre annuali, poi comunicate ufficialmente ai cittadini, anche attraverso istituzioni fondamentali, come l’ente di previdenza sociale INPS.
L’alternativa che permette, in particolare, alle donne di andare in pensione in anticipo, è conosciuta come “Opzione Donna” ed è ormai da anni in vigore, anche se con modifiche annuali.
Ogni anno, infatti, Opzione Donna viene ricalibrata per far fronte a precise dinamiche socio-economiche. Si parla, ad esempio, del gender gap o delle aspettative di vita dei soggetti interessati, in questo caso le donne.
Opzione Donna verrà modificata anche in vista di questo 2023 inoltrato. Le informazioni riguardo le modifiche sono trapelate soltanto da poco, visto che la nuova legge di bilancio e la manovra sulle pensioni del Governo di Giorgia Meloni si sono attivate in ritardo.
Ora è fondamentale per i cittadini, e soprattutto per le cittadine, capire come fare ad andare in pensione addirittura 9 anni prima rispetto all’età stabilita. Ciascuna donna che voglia essere interessata da questo beneficio deve necessariamente essere in possesso di determinati requisiti.
Scopriamoli di seguito tutti nel dettaglio, in modo che, chiunque li possedesse, ne faccia richiesta.
In base alla nuova Legge di Bilancio, l’Opzione Donna prevede delle regole rigide per l’ingresso in pensione in maniera anticipata. In particolare, è indispensabile che le donne siano in possesso di alcuni requisiti.
Ad esempio, è fondamentale che entro la fine del 2022, le donne lavatrici avessero, all’interno del proprio nucleo familiare, una persona affetta da handicap, ad almeno 6 mesi, da dover assistere. Naturalmente, il soggetto portatore di handicap deve esserlo ai sensi della legge 104.
Per poter andare in pensione 9 anni prima, la donna in questione, che non abbia il requisito precedente, può essere affetta da una riduzione della capacità lavorativa, anche queste accertata dalla legge, del 74% o superiore.
Può anche essere un’ex dipendente di un’impresa inserita nel tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. Per usufruire del beneficio, però, tali donne devono aver versato almeno 35 anni di contribuzione obbligatoria entro i 58 anni.
Un altro criterio che l’INPS tiene in considerazione è quello dei figli. Chi è senza figli, infatti, potrebbe andare in pensione a 60 anni, mentre chi ne ha 1 a 59 e chi ne ha 2 a 58.
Si tratta di un’ottima notizia per milioni di donne italiane, che potranno godersi la pensione prima del previsto, ben 9 anni prima, come ricompensa per i anni di duro lavoro e fatica.
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