Chi usufruisce della Quota 103 può decidere di andare in pensione anticipata o continuare a lavorare con uno stipendio più alto per 5 anni.
Quando si parla di pensioni la mente di molti inizia a vagare cercando di individuare una possibile via d’uscita al mondo del lavoro che si applichi al suo caso. E destreggiarsi tra le diverse clausole e opzioni disponibili non è un’impresa facile. Anche perché spesso ci sono piccoli dettagli vantaggiosi che non conosciamo. Come quello che permette di ricevere uno stipendio più alto per 5 anni con Quota 103.
La misura di cui parliamo sarà attiva fino alla fine del 2023, e si attende di capire se il Governo ha intenzione di rinnovarla anche per il prossimo anno, come in molti ritengono probabile.
Come funziona Quota 103? Si tratta di un’opzione di pensionamento anticipato che consente di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi e 62 di età anagrafica. In molti non sanno, tuttavia, che questa misura prevede una seconda opzione per coloro che decidono di continuare a lavorare nonostante abbiano raggiunto i requisiti previsti per andare in pensione anticipata.
Chi sceglie questa alternativa alla pensione, infatti, può fare richiesta all’INPS per ricevere un aumento sullo stipendio per i 5 anni successivi. Si tratta di un’opzione tuttora in vigore con Quota 103, e se la misura dovesse essere confermata anche per l’anno prossimo in molti ne potranno usufruire anche nel 2024.
A quanto ammonta l’aumento previsto da questa seconda opzione inclusa in Quota 103? Per calcolarlo, basta sapere che ogni lavoratore dipendente cede il 33% del suo stipendio per la pensione. Di questo 33%, il 9,19% è a carico del lavoratore stesso.
Chi sceglie di continuare a lavorare nonostante abbia i requisiti per aderire a Quota 103, quindi, mantiene quel 9,19% dello stipendio in busta paga, il che significa stipendio più alto per i 5 anni successivi.
Le probabilità che questa opzione venga riconfermata, insieme alla classica Quota 103, anche per il 2024 sono davvero alte. Questo perché il nostro sistema pensionistico, ormai non si fa che ripeterlo, necessita di una riforma radicale che consenta di superare la Legge Fornero. L’ideale, in particolare, sarebbe estendere la Quota 41 a tutti i lavoratori.
Recentemente, tuttavia, questi obiettivi si sono dimostrati irraggiungibili entro il prossimo anno, motivo per cui il Governo si è proposto di raggiungerli nell’arco della legislatura. Quota 103, perciò, dovrebbe rimanere in piedi ancora per un po’ insieme alle altre misure temporanee che garantiscono un minimo di sollievo ad alcuni lavoratori.
Nel frattempo, l’Esecutivo continua a lavorare per valutare le misure da inserire nel 2024, e si parla anche di Quota 41. Le proposte presentate sono davvero tante, e la più recente è quella avanzata da Matteo Salvini riguardo ad un’estensione di Quota 41 a tutti, ma con stipendio decurtato.
Sul fronte della Quota 103, invece, la situazione dovrebbe restare la stessa anche per quanto riguarda l’impossibilità di cumulare redditi da pensione e da lavoro. Dovrebbe essere riconfermata anche la clausola che impedisce di beneficiare di una pensione il cui importo superi di 5 volte il trattamento minimo.
E visto che, in ogni caso, la misura continuerà ad essere in vigore sicuramente fino al 31 dicembre 2023, ricordiamo che per richiederla si deve fare domanda sul sito istituzionale INPS, accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, o in alternativa presso un Ufficio del Patronato.
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