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Bebe Vio su Facebook è stata minacciata di violenza sessuale. Una pagina sul noto social network, immediatamente rimossa, invitava gli utenti a usare violenza sessuale sulla celebre campionessa paraolimpica di scherma.
A rendere nota la terribile vicenda è il Codacons, il quale in un comunicato ha spiegato: ‘Tale pagina, inneggiando pratiche violente e sessuali nei riguardi di una disabile, facendo leva sul suo stesso handicap, non rispetta affatto gli standard del sito’.
L’associazione Consumatori, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte degli utenti del social network, ha provveduto a chiedere alle Procure della Repubblica di Roma e Venezia, alla polizia postale e all’Autorità per le comunicazioni, di ‘utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se i fatti esposti possano integrare fattispecie di illecito civile, amministrativo e penale, nella forma tentata e consumata, nonché individuare tutti i soggetti da ritenersi responsabili e di conseguenza adottare i dovuti ed eventuali provvedimenti sanzionatori’.
I leoni da tastiera hanno individuato la loro ennesima preda e subito le hanno riversato addosso tutto il loro odio. Eppure, Bebe Vio, la schermidora azzurra, oro alle Paralimpiadi di Rio, oltre a essere una stella dello sport, fino a prima di questa incresciosa vicenda, è sempre stata una star anche di Facebook: la sua pagina ufficiale è seguitissima, vanta oltre 340mila follower e ogni post dell’atleta veneta scatena puntualmente una bomba di commenti e like.
Bebe Vio riscontra da sempre grande consenso generale, anche se non sono mancate le polemiche, in occasione del suo selfie con l’ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Bebe Vio ha dimostrato di saper lottare in ogni ambito della vita: non è rimasta soggiogata dal gioco di violenza di alcuni heaters su Facebook e subito ha denunciato i cyberbulli.
Selvaggia Lucarelli, che da tempo lotta contro la violenza e l’arroganza di certi personaggi online, racchiusi in gruppi, dove danno sfoggio di tutta la violenza di cui sono capaci, ha appoggiato la scelta della campionessa Bebe Vio.
‘Mi verrebbe da dire nulla di nuovo, visto che io di cose così ne denuncio da tempo, ma sono felice che un personaggio molto noto accenda i riflettori su questa questione’, poi Selvaggia è tornata a parlare di un gruppo che si era inimicata già diverso tempo fa: ‘Comunque, proprio perché non è nulla di nuovo e il problema riguarda sempre lo stesso giro di gruppi fb e di persone di merda, ma soprattutto, visto che la procura di Venezia aprirà un’indagine, su Pastorizia never dies (ma va?) Thomas Turbato, membro del gruppo, sostanzialmente dice che il gruppo l’aveva fondato lui. La merda arriva sempre da quei gruppi e finché rimarranno aperti sarà sempre peggio, perché è lì che si sta creando questo linguaggio e questo modo di muoversi sul web’.
Ha poi concluso augurando buon lavoro alla Procura.
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