AGGIORNAMENTO delle 11:00 – Continuano le ricerche delle persone disperse, molte sepolte sotto la macerie. Il ministro della salute, Hamad Hasan, ha consigliato agli abitanti di Beirut di lasciare la città poiché le esplosioni avvenute hanno sprigionato nell’aria materiali nocivi che potrebbero avere effetti mortali a lungo termine.
AGGIORNAMENTO delle 08:00 – Oltre 100 i morti e più di 4000 i feriti ma ci si aspetta che il bilancio continui a salire. Questi i dati riportati dalla Croce Rossa. Sarebbero ancora diverse decine le vittime disperse sotto le macerie. 3 ospedali della città sono andati distrutti.
AGGIORNAMENTO delle 22:30 – Salgono ad oltre 60 le vittime ed oltre 3000 i feriti. Al collasso le strutture ospedaliere. Una nave civile italiana attraccata al porto, la Regina d’Oriente, è stata distrutta dall’esplosione.
BEIRUT – É di circa un’ora fa la notizia di due tremende esplosioni avvenute al porto di Beirut, in Libano. Fonti locali, da quanto riporta la CNN, suggeriscono che le cause dell’esplosione andrebbero ricercate in un incendio all’interno di un magazzino di fuochi d’artificio. L’esplosione avrebbe poi coinvolto un magazzino di sostanze chimiche nelle vicinanze. Sembrerebbero essere molte le vittime (almeno 27) e circa 2500 i feriti. Tra i feriti sembrerebbe essere presente anche un militare italiano.
“Un disastro nazionale senza precedenti. Beirut è una città distrutta” Con queste parole il governatore di Beirut Marwan Aboud, definisce l’esplosione, aggiungendo che sembra “come a Hiroshima e Nagasaki”.
L’esplosione di oltre 2750 tonnellate di nitrato d’ammonio (NH4NO3) contenuto in uno dei magazzini, avrebbe generato una nube tossica che sta costringendo gli abitanti a restare al chiuso per evitare intossicazioni. Il ministro della salute libanese Hamad Hasan ha consigliato a tutti coloro che possono farlo di lasciare la città.
Il nitrato, sequestrato da una nave mercantile nel 2014, sarebbe stato conservato senza le adeguate misure di sicurezza all’interno di un magazzino che è stato avvolto dalle fiamme. Si teme ora per i danni a lungo termine causati dalla nube tossica alla popolazione.
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