Non c’è pace per Bello FiGo, che colleziona altri tre concerti annullati a seguito di pesanti minacce sulle sue pagine social. Dalla fatidica sera del 1° dicembre 2016, durante la quale il rapper italo-ghanese si è confrontato con Alessandra Mussolini in diretta a ‘Dalla vostra parte‘, si è scatenata una campagna d’odio sistematica e accanitissima. Bello FiGo basa la sua musica e suoi testi sui più diffusi luoghi comuni anti-immigrato, li fa propri e li rivendica in prima persona, diventando il feticcio sul quale ogni italiano razzista vorrebbe scaricare tutta la colpa delle proprie miserie. Ovviamente la sua è un’operazione sarcastica e dissacrante, ma a centinaia di italiani pare sfuggire la nozione di ‘troll‘, che si può riassumere nel temine ‘provocatore‘.
Il sarcasmo è morto, lunga vita al sarcasmo. Ancora tribolazioni per Bello FiGo e il suo ‘Non pago affitto tour‘, che aggiunge altri tre concerti annullati alla sua lista di inconvenienti, per usare un eufemismo. Sulle pagine social del rapper di Parma sono infatti comparse nuove minacce di morte, tanto aggressive da aver convinto organizzatori e autorità a rinunciare all’evento. Il primo a saltare è stato il concerto di Brescia alla Latteria Molloy della Vigilia di Natale, mentre il secondo è stato il live di Capodanno a Borgo Virgilio, in provincia di Mantova. L’ultima rinuncia per motivi di sicurezza arriva da Legnano, dove Bello FiGo avrebbe dovuto esibirsi il 15 gennaio 2017 nel locale ironicamente chiamato Land of Freedom (n.d.r. Terra della Libertà).
Per i frequentatori assidui di YouTube, Bello FiGo è una sorta di istituzione, che posta video pseudo-rap dalla fine del 2010. La prima impennata nella sua popolarità si deve al boom degli youtuber e alla creazione della loro sottocultura web, ma il vero salto (nel buio) lo ha fatto con l’apparizione televisiva a ‘Dalla vostra parte‘, nel dicembre 2016. In tale occasione, il rapper si confronta e scontra con Alessandra Mussolini e con il grande pubblico generalista di Rete 4, probabilmente poco avvezzo al concetto di ‘troll‘ e alle dinamiche dell’ironia. Da allora si è creato un fenomeno di puro paradosso: Bello FiGo, autore satirico radicato nella cultura parodistica della rete, viene crocifisso mediaticamente da utenti impreparati alla sua ricezione, il tutto sui medesimi canali social che sono stati così palesemente fraintesi.
Dall’esilarante dibattito con la Mussolini, la poetica di Bello FiGo ha continuato ad essere incompresa da un’ampia fetta di popolazione, istituzioni comprese. C’è anche chi magari fa finta di non sapere per avere qualcosa con cui infiammare le folle ignare, ma in generale pare proprio che non si sia colta la (velatissima?) ironia di tutto l’impianto musicale del rapper.
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