Una professoressa di una scuola media in provincia di Benevento è stata arrestata con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un suo alunno. Induceva il bambino 12enne ad atti sessuali sia fisici che virtuali.
La Procura di Benevento, attraverso le indagini, ha scoperto un gran numero di messaggi scambiati tra l’insegnante e il ragazzino. A marzo vi fu la prima denuncia da parte della preside della scuola. La donna attualmente si trova ai domiciliari.
Gravissimo ciò che è avvenuto – se fossero confermate le accuse – all’interno di una scuola media in provincia di Benevento. Una professoressa, residente ad Arpaia, è stata arrestata con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un suo alunno di 12 anni.
Come riportato da la Repubblica, alcune fonti provenienti dal ministero dell’Istruzione hanno rivelato che la prima denuncia è avvenuta a marzo da parte della preside della scuola, seguita da quella dei genitori della vittima. La donna infatti era già stata sospesa dal lavoro ormai da mesi.
Di seguito alle indagini della Procura, la professoressa si trova ora agli arresti domiciliari all’interno della sua abitazione, con divieto assoluto di parlare e avere qualsiasi tipo di rapporto con minori.
Gli inquirenti ritengono che la donna abbia approfittato del suo potere per indurre il ragazzino a compiere atti sessuali sia fisici che virtuali. Le violenze avvenivano anche in classe.
Inoltre sono stati scoperti una serie di messaggi intimi scambiati tra i due, messaggi definiti dalla Procura “subdoli e sottili”. Le conversazioni tra i due andavano avanti fino a tarda notte.
Inoltre la procura ha ritenuto che la donna non potesse essere considerata in grado di controllare i suoi impulsi sessuali.
La pedofilia viene considerata un disturbo mentale ed è caratterizzata da pulsioni e attrazioni di tipo sessuale nei confronti di bambini al di sotto dei 13 anni.
Questa viene diagnosticata quando il soggetto diviene angosciato o incapace di svolgere normali attività a causa di questa attrazione nei confronti dei bambini. Oppure anche quando il soggetto agisce in base ai suoi impulsi e non è capace di controllarli.
Normalmente il bambino vittima del pedofilo, conosce l’adulto. Questo può essere un familiare, un conoscente o semplicemente una persona che ha autorità.
Il soggetto può essere curato attraverso la psicoterapia. Molti esperti infatti considerano l’arresto e la reclusione delle punizioni poco efficaci per la risoluzione del problema. In quanto il soggetto affetto dalla patologia non smetterà di avere pensieri o pulsioni sessuali sui bambini.
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