La corte d’assise d’appello di Bolzano ha condannato il giovane insegnante di Bolzano – Benno Neumair – all’ergastolo per l’omicidio dei genitori, Peter Neumair e Laura Perselli.
Accolta la richiesta della Procura: Benno resterà un anno in isolamento ed è stato condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La difesa aveva provato a chiedere la semi-infermità mentale per il suo assistito, provando ad avere uno sconto di pena, che tuttavia non gli è stato accordato.
La corte d’assise d’appello di Bolzano ha condannato Benno Neumair all’ergastolo per l’omicidio dei genitori, Peter Neumair e Laura Perselli. Accordata anche la richiesta della Procura, che aveva avanzato la richiesta di un anno di isolamento diurno e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. L’accusa è di omicidio plurimo aggravato.
Secondo il pubblico ministero Federica Jovene “il duplice omicidio di Peter e Laura è stato commesso con piena coscienza e volontà”.
Il giovane insegnante è accusato di aver ucciso il padre e la madre, rei di non consentirgli di vivere la vita che lui avrebbe voluto. L’omicidio di Peter e Laura risale allo scorso anno, il 4 gennaio per l’esattezza. Fu lo stesso Benno a denunciare la scomparsa dei genitori qualche ora dopo averli uccisi nell’appartamento di via Castel Roncolo a Bolzano. Le indagini si concentrarono ben presto sul giovane insegnante, quando l’ipotesi di un allontanamento volontario dei due coniugi sembrava ormai un accadimento altamente improbabile.
Stando alla ricostruzione di quel drammatico giorno, Benno Neumair avrebbe ucciso prima il padre, Peter, al culmine di una violenta discussione, strangolandolo con una corda da arrampicata. Poi al rientro a casa della madre, circa un’oretta dopo il primo delitto, Benno avrebbe ucciso anche lei, con la stessa modalità omicida, sorprendendola dietro il portone di casa, per liberarsi di quella che ormai era diventata una testimone scomoda.
Dopodiché ha fatto partire la farsa della denuncia e delle bugie agli inquirenti, fino a quando il castello di carta che lui stesso si era costruito non è crollato con una folata di vento. La prima a non credere alla sua versione dei fatti è stata la sorella Madè, che da tempo vive e lavora in Germania e che – appreso della scomparsa dei suoi genitori – era immediatamente tornata in Italia.
Il giovane medico ha sempre pensato che dietro la sparizione della madre e del padre ci fosse la mano del fratello. Una percezione confermata poi dalle successive indagini. Quella drammatica sera, dopo aver ucciso i genitori, Benno si liberò dei loro corpi gettandoli nelle acque del fiume Adige, da cui emersero diversi mesi dopo. Il primo a essere rintracciato fu il cadavere di Laura Perselli, restituito dalle acque del fiume il 6 febbraio 2021. Quello di Peter venne invece rintracciato il 27 aprile.
Benno, che inizialmente si era dichiarato estraneo ai fatti, aveva poi confessato il duplice omicidio, ammettendo di aver ucciso prima il padre, dopo aver litigato con lui, come sembra che ormai accadesse con una certa frequenza negli ultimi mesi.
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