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Cronaca

Benno Neumair era capace di intendere e volere quando uccise i genitori a Bolzano

Benno Neumair “capace di intendere e volere” quando uccise i genitori a Bolzano: depositate le motivazioni della sentenza di primo grado con cui è stata disposta la condanna all’ergastolo per il 31enne accusato del duplice delitto di Laura Perselli e Peter Neumair.

Benno Neumair – Nanopress.it

Benno Neumair è finito a processo con l’accusa di aver assassinato i genitori a Bolzano, nel 2021, per poi disfarsi dei corpi gettandoli nel fiume Adige.

Le motivavazioni dell’ergastolo a carico di Benno Neumair

Al momento del duplice omicidio dei genitori, il padre Peter Neumair e la madre Laura Perselli, Benno Neumair era nella piena capacità di intendere e di volere.

È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo pronunciata a carico del 31enne lo scorso 19 novembre in Corte d’Assise, depositate in queste ore.

Cosa cambia rispetto alla perizia

Secondo quanto riportato dall’Ansa, nel decidere l’ergastolo per Benno Neumair, la Corte si sarebbe discostata dall’esito della perizia sullo stato mentale del 31enne soltanto rispetto al delitto di Peter Neumair.

Benno Neumair a processo – Nanopress.it

I giudici hanno quindi dichiarato che l’imputato era capace di intendere e volere al momento dei fatti, condizione già riconosciuta nelle conclusioni peritali per quanto riguarda l’omicidio della madre, Laura Perselli.

Nel bilancio della capacità di agire nella piena capacità, secondo le motivazioni riportate dall’agenzia di stampa, il disturbo di personalità non avrebbe inciso.

I risultati delle indagini sul duplice delitto di Bolzano

Le prove raccolte in sede di indagini, le testimonianze e i risultati delle analisi scientifiche avrebbero prodotto un quadro di elementi convergenti a carico di Benno Neumair.

Il Tribunale di Bolzano, in una nota richiamata dall’Ansa, sottolinea che, alla luce di quanto emerso, si è potuto affermare “oltre ogni ragionevole dubbio” che la commissione dei reati contestati sia da attribuire all’imputato.

L’aggravante della premeditazione nell’omicidio della madre Laura Perselli

Per quanto riguarda il secondo omicidio contestato, quello di Laura Perselli, la Corte d’Assise avrebbe inoltre ritenuto sussistente l’aggravante della premeditazione.

Questo alla luce delle modalità dell’azione omicidiaria che si sarebbero sostanziate, secondo la sentenza, nei termini di un vero e proprio agguato ai danni della madre.

Capitolo a parte sarebbe stato riservato dalla stessa la Corte alle attenuanti generiche, ritenuti assenti elementi di sussistenza.

Riferendosi poi alla confessione dell’imputato, secondo la lettura dei giudici sarebbe elemento “neutro” sotto il profilo probatorio.

In sostanza non aggiungerebbe nulla all’impianto di elementi raccolti, confluiti in una mole di materiale sufficiente “ad affermare la colpevolezza” del 31enne.

Sarebbe questo, riportato ancora dall’agenzia di stampa, un altro passaggio della nota del Tribunale in cui si sottolineerebbe la responsabiità di Benno Neumair, al quale sarebbe riconosiuto di avrebbe agito quando era pienamente capace di determinare le sue azioni.

Peter Neumair e sua moglie, Laura Perselli, furono assassinati il 4 gennaio di due anni fa.

Le ricerche dei corpi durarono settimane e terminarono con l’atroce epilogo del ritrovamento nelle acque dell’Adige.

Tra le testimonianza chiave a carico di Benno Neumair, quella della sorella, Madé, che ha descritto un quadro familiare in cui spesso, a causa dei comportamenti aggressivi del fratello, la paura sarebbe stata un tratto dominante.

Giovanna Tedde

Giornalista pubblicista, mi occupo da anni di contenuti web e nello specifico di editoria online. Per Nanopress mi occupo di cronaca nera e attualità.

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