Uno scenario inquietante per quanto riguarda i prezzi della benzina. A novembre si ipotizza un costo di oltre 2 euro al litro.
Non è sicuramente una notizia confortante l’aumento del costo della benzina, che subirà un ulteriore incremento nel mese di novembre. Il prezzo di tale carburante, infatti, potrà superare i 2 euro al litro, peggiorando, ulteriormente, la situazione che si sta affrontando già da diversi mesi.
È inquietante lo scenario che sta venendo a delinearsi per quel che concerne i prezzi della benzina nel mese di novembre. Nell’undicesimo mese di questo anno, infatti, il costo per litro di tale carburante potrebbe superare i 2 euro.
A peggiorare ulteriormente la situazione è la scadenza, fissata per il 31 ottobre, del taglio dell’accisa pari a 0,30 centesimi al litro che era stata introdotta per alleggerire il prezzo della benzina. Il nuovo esecutivo potrà agire per arginare il quadro che verrà a delinearsi, anche se saranno necessari fondi e risorse specifici.
Secondo quanto stabilito dal decreto Aiuti ter, però, il prezzo della benzina non subirà variazioni fino al 31 ottobre, giorno fino al quale i consumatori potranno avvalersi dello sconto di 30,5 centesimi al litro per la benzina e di 10,4 centesimi per il metano.
Da fine estate, bisogna considerare che il prezzo del petrolio ha subito un calo non calcolato in anticipo e tale tendenza si è protratta anche nel mese di settembre. Il taglio delle accise ha aiutato gli automobilisti ma, nel contempo, ha anche provocato un drastico calo delle entrate tributarie nelle casse statali.
In realtà, il nocciolo della questione si aggira – sostanzialmente – intorno alle risorse finanziarie che sarebbero scarse, secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore in merito.
Il nuovo governo, infatti, non avrebbe denaro sufficiente per prorogare lo sconto finora attuato sui carburanti, ma solo la possibilità di estenderlo per il ponte di Ognissanti, ossia per il 1° e 2 novembre 2022, ma non oltre.
Se tale scontistica non sarà applicata anche per i prossimi mesi, i consumatori finali si ritroveranno a pagare un prezzo più elevato per i carburanti, una volta giunti alla pompa di rifornimento.
Nello specifico, si stima che i costi, che aumenteranno in maniera graduale, potrebbero aggirarsi oltre i 2 euro per la benzina e 2,2 euro per il gasolio. Pertanto, si dovrà trovare una strada per evitare che i prezzi lievitino così tanto e tutelare il consumatore finale, sul quale non dovrebbero gravare, in maniera così consistente, tali cambiamenti economici.
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