Da giorni sentiamo parlare del caro benzina ma chi vive vicino a un altro Stato può pensare a una breve gita per rifornirsi.
In alcune città italiane è stata superata la soglia di 2 euro al litro, come a Napoli e nelle isole Eolie, ma alcuni Paesi extra italiani offrono l’opportunità di fare benzina a prezzi più bassi, ad esempio l’Austria e la Francia.
Benzina alle stelle
Il 2023 si è aperto con una brutta notizia per gli automobilisti, infatti la benzina è di nuovo più cara e i prezzi sono tornati quelli di fine luglio. In alcune località italiane ci sono stati picchi di 2 euro al litro ma in media, il prezzo si aggira intorno a 1,70 per il self service e 1,84 per il servito.
Questo ha spinto le persone a cercare delle alternative perché ovviamente la mobilità non può essere fermata e mentre da un lato c’è chi ha scelto i mezzi pubblici, dall’altro ci sono alcuni fortunati che abitano vicino ai Paesi di confine, dove in alcune zone i prezzi sono rimasti bassi.
Il primo giorno dell’anno ci sono state lunghe code presso i distributori di benzina, poiché era l’ultimo giorno utile per fare il pieno senza aumenti di prezzo. Ora però è un dato di fatto ma quali sono i Paesi dove si può davvero risparmiare?
I Paesi dove la benzina costa meno
Partiamo con San Marino, dove nei primi giorni del 2023 si sono registrate code ai benzinai perché si può riempire il serbatoio risparmiando 15-20 euro.
La stessa cosa è successa in Slovenia, dove il prezzo al litro è decisamente più basso, siamo infatti intorno a 1,30 euro.
Se si è vicini a uno dei confini italiani si può pensare a una breve gita fuoriporta solo per fare scorta di benzina, non solo a San Marino e in Slovenia ma anche in altri Paesi come Francia con 1,64 euro e Austria, dove il prezzo al litro è intorno a 1,50 euro.
Attenzione però, perché espatriare per fare il pieno all’auto non è conveniente ovunque, infatti in Svizzera il carburante ha più o meno il nostro stesso prezzo.
I motivi degli aumenti
C’è anche da dire che l’Italia è tornata ad essere uno dei Paesi più cari per quanto riguarda il carburante, questo è dovuto sicuramente al mancato rinnovo del taglio sulle accise, che già a dicembre aveva fatto salire i prezzi per la riduzione delle stesse.
Inoltre ci sono state altre voci che incidono sul prezzo finale, ad esempio la miscelazione dei biocarburanti nei carburanti, passata a 6 centesimi al litro.
A determinare il prezzo sono anche i “delta” che le compagnie applicano sul Platts ai rivenditori, per incrementi fino a 45 euro ogni 1000 litri.
Nella penisola, le zone più care sono Napoli e le isole Eolie, entrambe con più di 2 euro al litro.