Un nuovo decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il cui scopo è quello di favorire la trasparenza dei prezzi di carburanti presso le stazioni di servizio così da riuscire ad andare contro i rincari che sono aumentati sempre di più durante le ultime settimane.
Così facendo i distributori saranno costretti a mostrare al pubblico il prezzo medio. Nello stesso momento l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiesto l’intervento della Guardia di Finanza con lo scopo di prendere in atto tutta la documentazione riguardo agli ultimi controlli sui prezzi.
Aumentano i prezzi del carburante
Molti sono gli italiani che si sono resi conto che nell’ultimo periodo i prezzi del carburante continuano ad essere modificati in rialzo in quanto il diesel è arrivato a toccare il prezzo di 2 euro al litro.
Ed è per questo motivo che al centro di un vertice tenutosi dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministero dell’Economia Giancarlo Giorgetti c’è stata proprio questa speculazione.
Un incontro a cui ha partecipato anche il comandante generale della Guardia di Finanza Zafarana.
L’argomento in questione è stato riportato poi anche nel Consiglio dei Ministri il quale è terminato da poche ore.
Attraverso questo nuovo incontro è stato quindi deciso un decreto il cui scopo è quello di favorire la trasparenza del costo della benzina presso le varie stazioni di servizio al fine di eliminare i rincari che ci sono stati durante le ultime settimane.
Una misura che è stata approvata e che sicuramente porterà numerosi vantaggi ai consumatori in quanto potranno essere tenuti sotto controllo i prezzi del carburante.
nel corso del CDM, proprio come riportano alcune fonti che hanno preso parte alla riunione, si è voluto comunque escludere di prendere in considerazione altri interventi sulle accise che per il momento non sono ipotizzabili.
Ci si è concentrati soprattutto sull’offrire una trasparenza sempre più alta sulle dinamiche dei prezzi in modo da scagliare una freccia a favore dei consumatori.
Così il Consiglio dei Ministri ha realizzato un decreto che favorisce la chiarezza nel mercato dei carburanti.
Infatti, tenere sotto controllo i prezzi sarà una cosa che non avverrà più settimanalmente ma quotidianamente.
E’ stato poi introdotto anche l’obbligo di esporre al pubblico il prezzo alla pompa. Per quanto riguarda le autostrade, l’ipotesi è quella di andare a riconoscere una percentuale in più ai vari distributori la quale però deve essere fissa.
Il decreto approvato durante il consiglio dei ministri
Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’economia, nel corso del Consiglio dei Ministri ha voluto provare un decreto il cui scopo è quello di rinnovare i buoni benzina che hanno un importo massimo di 200 euro e che verranno indirizzati ai lavoratori dipendenti.
Per ciò che concerne la trasparenza, sarà individuato un prezzo medio Nazionale che dovrà essere esposto nei distributori.
È stato anche definito un impianto sanzionatorio per coloro che si riferiscono a questo nuovo decreto.
Inoltre la collaborazione con la guardia di finanza sarà sempre più forte così da avere un numero più alto di controlli.
Sarà anche istituita una commissione di allerta rapida per quanto riguarda i prezzi.
Un decreto che prende il nome di “Norme sulla trasparenza dei prezzi sui carburanti e sul rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del garante dei prezzi”.
All’interno del testo si prevede quindi che gli esercenti saranno costretti a mettere in bella vista i cartelli del prezzo.
In caso contrario, ogni distributore sarà soggetto a sanzione che, in caso di recidiva, potrà addirittura provocare la sospensione dell’attività da un minimo di 7 giorni 90 giorni.
La presidente del consiglio Giorgia Meloni insieme a Giancarlo Giorgetti, in base a ciò che è possibile venire a conoscenza dall’AGI, hanno voluto difendere la spada tratta tutte le scelte delle esecutivo prese per quanto riguarda la legge di bilancio.
In particolar modo hanno parlato del fatto di non aver deciso di destinare altri fondi al taglio delle accise sulla benzina.
Giancarlo Giorgetti in particolare ha affermato “ Bisogna smentire che il governo non sta facendo niente e che il prezzo della benzina è fuori controllo, non c’è alcuna speculazione in atto, si tratta di casi isolati. Il presidente del Consiglio domani pubblicherà un video per spiegare l’operato dell’esecutivo.”.
Il ministro dell’economia afferma che per ciò che concerne il prezzo dei carburanti in autostrada, è molto importante tenere a mente che i distributori sono aperti 24 ore su 24 e quindi che più che normale che in questi casi il prezzo sia leggermente più alto rispetto ai distributori situati nelle nelle città o nei paesi.
Anche in questo caso però lo scopo è quello di definire un prezzo in cui sarà previsto una maggiorazione fissa se poi paragonato al prezzo medio.
Una delle varie ipotesi su cui si sta ragionando è quella di realizzare un’app per mettere al corrente i consumatori del costo del carburante in ogni città e in quale stazione di servizio questo è più conveniente.
Un decreto fatto per venire incontro agli italiani
Durante l’ultimo CDM è stato dato anche il disco verde per le nomine a tutti i vertici delle Agenzie fiscali.
Sono stati confermati quindi Ernesto Maria Ruffini al capo dell’Agenzia delle Entrate mentre, alla direzione dell’Agenzia del Demanio troviamo Alessandra del Verme. Roberto Alessi invece sarà colui che gestirà le Dogane e Monopoli.
Per quanto riguarda il tema dei carburanti, anche l’Antitrust ha voluto rivolgere una richiesta alla Guardia di Finanza.
Quest’ultima infatti desidera ottenere una comunicazione riguardo agli ultimi controlli effettuati sui prezzi, soprattutto nel caso in cui si parla di violazioni.
All’interno di una nota, è possibile leggere anche che l’autorità avrà il compito di analizzare s state portate avanti o meno delle pratiche commerciali scorrette.
In base a ciò che afferma Faibe, i gestori stanno avvertendo quel sentimento di “parte lesa” proprio a causa degli aumenti dei carburanti.
La Federazione dei benzinai chiede quindi, all’interno di una nota, che piuttosto di alimentare le polemiche, il governo vada a convocare un tavolo di crisi così da realizzare delle soluzioni strutturali.
Tutti questi aumenti, in base al monitoraggio del Ministero dell’Ambiente, sono dovuti al rialzo provocato dall’assenza del taglio delle accise.
In base a ciò che ha pubblicato all’interno della pagina web del Mase, durante la prima settimana di gennaio, la benzina al self-service ha visto un aumento da 1,644 a 1,812 euro al litro mentre il gasolio è aumentato da 1,708 a 1,868 euro al litro.
In poche parole, a partire dal primo gennaio, il taglio delle accise ha provocato un rialzo di 18 centesimi.
Nel corso di un intervista rilasciata dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha affermato: “La previsione, dai dati che abbiamo rilevato nei primi 8 giorni dell’anno, è che dovrebbe esserci una stabilizzazione su questi prezzi. Ci sono una serie di situazioni che vanno monitorate, per capire se parliamo di autostrade o di zone dove c’è un solo distributore, come nelle isole. Per un prezzo sopra i 2 euro, ci vuole una giustificazione specifica”
In ogni caso, il Codacons ha portato avanti una denuncia secondo la quale i listini di carburanti continueranno ad essere molto elevati al punto che in autostrada il prezzo arriverà a toccare il 2,4 euro al litro.
Durante le ultime ore si parla molto del rincaro dei prezzi che ha colpito l’intera Italia e del fatto che possa essere in atto anche una speculazione.
Pare però che in base ai numeri raccolti, la speculazione non sia così tanto diffusa.
Però è anche vero il fatto che in determinate zone della penisola, non mancano dei gestori i quali comunicano al dicastero prezzi che, facendo un esempio sul gasolio, vanno ben oltre i 2,5 euro al litro.
Dei picchi molto alti sono stati registrati sulla rete autostradale e sulle isole anche se Aspi ha affermato di essere intenzionata a monitorare con grandissima attenzione tale problematica.
I vari consumatori, proprio come ha fatto Assoutenti, ha deciso comunque di denunciare il fatto che presenta un disallineamento tra i cali dei pezzi petroliferi e l’andamento di listini alla pompa.
Le varie categorie hanno lanciato l’allarme inflazione mentre gli amministratori locali affermano di essere decisamente preoccupati.