Il prezzo della benzina continua a salire e il governo non vuole proprio tagliare le accise sui carburanti. Spunta l’ipotesi della card contro il caro carburanti.
Nel caso in cui il prezzo della benzina continui ad aumentare o a sfiorare i due euro al litro a lungo, il governo interverrà approntando una misura simile a quella della carta “Dedicata a te”. L’esecutivo non ne vuole proprio sapere di tagliare le accise sui carburanti in quanto costerebbe troppo e le risorse necessarie sono destinate a finanziare altre misure, tra cui il taglio del cuneo fiscale. Il governo è pronto ad intervenire approntando una carta contro il caro benzina, ma sarà destinata solo ad una determinata platea di beneficiari.
Dopo un paio di settimane di quiete, il prezzo della benzina e del gasolio torna a crescere a seguito dell’incremento delle quotazioni dei prodotti raffinati. I prezzi di benzina e di gasolio hanno subito un aumento di un centesimo al litro: gli incrementi sono stati praticati da vari brand, Eni, IP e Tamoil. Il prezzo della benzina self service è rimasto stabile a 1,95 euro a litro, mentre il prezzo del diesel self service è salito a 1,85 euro al litro. Molto più convenienze il prezzo della benzina e del diesel praticato dalle pompe bianche, rispettivamente a 1,94 euro al litro e a 1,84 euro al litro. Per quanto concerne il prezzo della benzina servito è incrementato a 2,08 euro al litro e anche il prezzo del diesel servito è aumentato a 1,99 euro al litro.
Sempre più vantaggioso è rivolgersi alle pompe bianche dove il prezzo della benzina è pari a 2 euro al litro ed il prezzo del gasolio è pari a 1,9 euro al litro. Invariato il prezzo del Gpl servito che si assesta a 0,70 euro al litro e pure quello del metano che è rimasto a 1,39 euro al kg. Questa è la panoramica dei prezzi dell’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy.
A partire dal primo di agosto nelle stazioni di rifornimento è obbligatorio esporre il cartello quotidiano con i prezzi medi della benzina e del gasolio su base regionale. Per raffreddare il prezzo della benzina, il precedente governo Draghi era intervenuto con il taglio delle accise di 25 cent, che aveva comportato un esborso pari ad un miliardo di euro al mese. Il presente esecutivo guidato da Giorgia Meloni non intende ricorrere al taglio delle accise sui carburanti e punta ad intervenire adottando altre misure.
In fin dei conti, il taglio delle accise comporterebbe il sostenimento di 13 miliardi di euro, una cifra davvero esosa e, al momento, le priorità sono ben altre. I fondi sono destinati a finanziare altre misure, tra cui la revisione delle aliquote Irpef e la proroga del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori più bisognosi.
Il governo è pronto ad intervenire approntando una nuova misura: una card contro il caro benzina. È quanto annunciato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Si tratterebbe di una misura assimilabile alla social card “Dedicata a te” erogata a sostegno delle famiglie più bisognose. La card contro il caro carburanti sarebbe destinata agli automobilisti più bisognosi che necessitano di fare un rifornimento “una tantum”. Un incremento prolungato del prezzo dei carburanti potrebbe avere ripercussioni sull’aumento dei prezzi dei beni alimentari dato che la maggior parte dei beni viene trasportata su gomma.
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