In Italia si va verso la proroga del taglio delle accise sulla benzina, in scadenza il 20 Settembre. In Europa, intanto, si annunciano misure d’emergenza per far fronte alla crisi dei prezzi del gas e dell’energia entro poche settimane.
Una giornata abbastanza tranquilla quella di oggi, 30 agosto, per quanto riguarda la corsa sfrenata del prezzo del gas sceso durante la giornata sotto i 260 euro.
Quotazione questa che riporta ai livelli di metà agosto. Risponde così il mercato, dopo le fiammate al rialzo delle settimane scorse. Merito evidente dell’annuncio da parte della comunità europea di misure atte a fronteggiare questa grave crisi.
Si fanno sempre più concrete, infatti, le voci su decupling gas-elettricità e sul price cap di cui tanto si è sentito parlare negli ultimi giorni.
Anche in Italia il prezzo del gas subisce una netta flessione ed è proprio di queste ore l’annuncio di una proroga quasi sicura del taglio delle accise sulla benzina. Questa misura messa in atto dal Governo per calmierare i prezzi in scadenza il 20 settembre dovrebbe, infatti, subire una proroga di 15 giorni.
I prezzi dovrebbero così restare sotto controllo almeno fino al 5 ottobre. La misura dovrebbe arrivare con decreto ministeriale del Mef e Mite. Era stata già anticipata qualche settimana fa ma bisognava aspettare i dati dell’extragettito Iva relativi al mese di luglio.
E’ proprio grazie a questi capitali di extragettito che la misura si sta praticamente autofinanziando.
Nonostante la giornata di oggi, per quanto riguarda i prezzi di questa materia prima, si chiuda all’insegna dell’ottimismo con valori che tornano a scendere rispetto alle corse sfrenate dei giorni precedenti, resta alta l’attenzione.
Soprattutto resta alta la denuncia degli industriali del nord, si teme una forte deindustrializzazione infatti. Lo denunciano i presidenti di Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto secondo i quali la situazione economica resta allarmante.
I costi extra dell’emergenza energetica ammonterebbero, infatti, a 40 miliardi di euro. Sono gli stessi industriali attraverso le parole di Confindustria a denunciare che il tempo è scaduto. Chiedono di prendere decisioni in merito che non sono più rimandabili sia da parte di Bruxelles che di Roma.
E proprio dall’Europa si annunciano misure emergenziali. Il 9 settembre è fissato il Consiglio dei ministri dell’energia ma già nelle prossime settimane dovrebbero essere messe nero su bianco misure per far fronte a questa grave emergenza.
Si dovrebbe, invece, arrivare all’inizio del nuovo anno per vedere misure strutturali tra le opzioni in campo c’è quella di slegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.
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