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I fratelli siciliani Beppe Fiorello e Rosario Fiorello si sono visti in TV una sola volta insieme, durante la terza puntata dello show del sabato sera ‘Il più grande spettacolo dopo il weekend’ andato in onda nell’autunno del 2011, ma il più giovane dei due non dispera che in futuro possa esserci una nuova occasione, magari in uno spettacolo tutto per loro. È dunque questo il desiderio nascosto di Beppe Fiorello, che alla vigilia dell’uscita al cinema del film Era d’Estate, nel quale interpreta il giudice Paolo Borsellino, ha parlato dei suoi progetti passati e di quelli che lo attendono nell’immediato futuro.
‘Io sono prontissimo a lavorare con Rosario, per me sarebbe un piacere immenso‘, ha rivelato Beppe Fiorello ai microfoni di Adnkronos, ‘Non fare l’ospitatina o la gag, ma mettersi seduti a un tavolino a scrivere qualcosa che possa unirci artisticamente. Lui però teme che la cosa possa apparire troppo di famiglia, teme di essere criticato. In realtà noi non ci siamo mai aiutati, anche se qualcuno pensa che lui mi abbia aiutato. Comunque penso che prima o poi, chissà, possa accadere’.
Lavorare con il suo mitico fratellone (i due sono divisi da quasi nove anni di età) non è però l’unico sogno dell’interprete di tante fiction televisive: ‘C’è un regista con cui mi piacerebbe girare un film, ma dopo questa dichiarazione non mi chiamerà mai, anche se forse non mi avrebbe chiamato comunque! Si tratta di Paolo Virzì (attualmente al cinema con La Pazza Goia, ndr), che stimo molto. Mi piace molto il suo stile perché è capace di mettere insieme tante cose nello stesso istante: riesce a far ridere, commuovere, piangere e pensare nella stessa inquadratura’.
E poi, visto che ci siamo, a Beppe Fiorello, conosciuto come il re delle fiction, non dispiacerebbe partecipare a qualche serie TV, visto che oggi vanno così di moda: ‘In effetti non mi è ancora capitato, ma è anche vero che tendenzialmente sono io che mi sposto verso le mini serie, che mi hanno sempre dato tante soddisfazioni di racconto. Mi sembra quel cinema che non posso fare al cinema. La lunga serialità mi spaventa un po’, perché si sta sei mesi nei panni dello stesso personaggio e non so se caratterialmente lo reggerei sulle spalle’.
Anche se non si può dire che Beppe Fiorello di grandi personaggi non ne abbia mai interpretati: ‘Il più indimenticabile per me è Domenico Modugno, un mito della musica come Borsellino lo è per la società civile o lo stesso Roberto Mancini. Ma un giorno mi piacerebbe raccontare la vita di un rivoluzionario siciliano che conoscono in pochi (probabilmente si riferisce ad Antonio Canepa, ndr), abbastanza simile al bandito Giuliano. Visse negli anni del dopoguerra, poco dopo lo sbarco degli americani, tentando vanamente di dare l’indipendenza alla Sicilia’.
Un personaggio siciliano come siciliano era Paolo Borsellino, che ha appena impersonato in Era d’Estate: ‘Per mettermi nei suoi panni non ho cercato l’aiuto della ‘sicilianitudine’ o della ‘sicilianità’, perché lui era una persona libera da questo stereotipo e andava interpretato con una dose di immaginazione. Ovvio, essendo siciliano forse ho capito certi atteggiamenti o certi modi di dire. Ma non è stato un aiuto, piuttosto un piacere’.
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