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Beppe Grillo a Porta a Porta con Bruno Vespa segna il ritorno in Rai dell’ex comico dopo oltre 20 anni di “esilio” dalla televisione di Stato, dalla quale fu cacciato nel 1993. Era il due dicembre quando la Rai trasmise il Beppe Grillo show dal Teatro delle Vittorie, ultimo spettacolo dopo anni di rapporti non idilliaci dovuti ad una battuta («Ma qui sono tutti socialisti. Ma se son tutti socialisti, a chi rubano?») detta nel corso della trasmissione Fantastico. Un ritorno che ha forse deluso chi si aspettava scintille, visto che tra il megafono del MoVimento e Vespa è filato tutto abbastanza liscio, per la gioia – o forse no – dei 4.276.000 telespettatori davanti alla tv.
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Beppe Grillo in versione istituzionale a Porta a Porta: ospite di Bruno Vespa e accolto dal direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, l’ex comico ha detto che il M5S diventerà il primo partito italiano e che chiederà le dimissioni dell’attuale governo Renzi, non escludendo manifestazioni di fronte al Quirinale.
Lontani i tempi in cui Grillo era la spalla di Vespa (e dopo il crollo della Dc chiedeva al conduttore se doveva mettere in magazzino il poster di Ciriaco De Mita). Chiesta e ottenuta la diretta, il leader del M5S ha risposto alle domande (a tratti insistenti per evitare un monologo) del conduttore per (di)mostrare che la sua “rabbia è una rabbia buona” e che “non sono quello che i mezzi di informazione dicono di me: che sono cattivissimo, che dico parolacce“.
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Se insomma in tv, tra siparietti e battute, i toni sono bassi e non si ripetono gli exploit (spesso infelici) visti in piazza, il meglio del ritorno di Grillo in tv è insomma dietro le quinte: oltre all’immancabile selfie con Vespa, Grillo -dopo essere sceso dal taxi – ha finto un telefonata facendo attendere il conduttore sceso per fare gli onori di casa; al conduttore, notoriamente amante dei plastici, l’ex comico ha portato in regalo proprio un plastico, quello del castello di Lerici, con annesse carceri in cui Grillo ha inserito politici e giornalisti.