Beppe Vessicchio è il direttore d’orchestra più famoso della televisione italiana: grande protagonista di Sanremo, è stato anche uno degli insegnanti della Scuola di Amici di Maria De Filippi. Architetto mancato, Vessicchio dal prossimo 15 dicembre prenderà parte ad una sketch comedy per bambini dalle tinte horror.
Amato da grandi e piccoli, Beppe Vessicchio è un vero e proprio pilastro della musica: ha iniziato negli anni Ottanta a farsi amare dalle nonne con ‘programmi che giocavano sulla memoria e la nostalgia della musica napoletana’ e poi, con la partecipazione ad Amici, il suo pubblico si è esteso fino ai giovani. I suoi spettatori preferiti restano i bambini perché sono ‘speciali, non sono compromessi culturalmente’.
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Grande conoscitore della musica italiana e dei suoi meccanismi, Beppe Vessicchio ha una sua precisa idea sullo stato attuale delle cose.
Sostenitore, anche se solo in parte, dei talent show, il maestro Vessicchio ha ritenuto che tali programmi siano utili, ma non preparino alla vita.
In una intervista a La Verità, il direttore d’orchestra ha spiegato, infatti, che chi esce da trasmissioni come X Factor o Amici potrebbe rimanere sopraffatto dal successo e, alla fine, solo chi conosce la musica riesce a rimanere sulla cresta dell’onda.
Ed è quello che è successo anche al Festival di Sanremo, incapace di sfornare fenomeni: ‘C’è una data precisa, che è il 2001, quando Giorgia ed Elisa gareggiarono per il primo posto, in cui si è avuta per l’ ultima volta avvisaglia di due interpreti straordinari e di brani forti’.
Per il maestro Vessicchio, da quell’anno in poi, il Festival non ha più lasciato il segno: ‘Dal punto di vista musicale, Sanremo non è più riuscito a scrivere la storia’.
‘Oggi anche quelli che vincono, faticano a fare altrettanto’ – ha continuato – ‘È tutto improntato alla ricerca dell’effetto momentaneo: è tutto trap, tutto rap’.
Oltre alle numerose partecipazioni al Festival di Sanremo, Beppe Vessicchio è stato anche corteggiato da tv e cinema.
Tra le sue partecipazioni televisive più note, quella ad Amici di Maria De Filippi: ‘Le dissi sì nel 2001 […] Mi chiesero se potesse farmi piacere partecipare all’ipotesi di una scuola d’ arte’.
‘C’era Bruno Voglino, tra i più importanti capistruttura di Rai 3’ – ha ricordato Vessicchio – ‘C’ era l’ipotesi di tirare dentro Galimberti. Si parlava di personaggi con uno spessore culturale enorme’.
Ad oggi, però, Amici – che ai tempi si chiamava Saranno Famosi – non è più quello di un tempo e ‘soffre una certa stanchezza’.
‘Amici non è più lo stesso di allora’ – ha notato il maestro – ‘In televisione, come dice la signora De Filippi, per resistere è necessario saper cambiare pelle. E Amici, quanto a numeri, va bene. Solo, trovo sia un po’ di tempo che non produce più niente, che vive una sorta di stanchezza’.
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