Un altro caso dopo quello di Enea a Milano. A Bergamo una bambina lasciata nella sede “Una culla per la vita” della Croce Rossa.
La madre ha lasciato la piccola con un bigliettino, la data della nascita e una dedica per la bambina ritrovata davanti alla sede dell’associazione Una culla per la vita della Croce Rossa di Bergamo. Il giorno di Pasqua era stato lasciato un altro bambino, a Milano, alla clinica Mangiagalli di Milano.
“Vi affido un pezzo importante della mia vita. E’ un pezzo del mio cuore, trattatela bene. Nata stamattina 3/5/2023“. Nessun nome nel bigliettino lasciato verosimilmente dalla madre. Un’altra bambina questa mattina in Lombardia, dopo il caso del piccolo Enea, è stata abbandonata dai genitori a Una culla per la vita, come riporta il Corriere della Sera nella giornata di oggi.
Secondo Fabiola Bologna, presidente di Aidm Bergamo (Associazione italiana donne medico), sarebbe stato proprio il caso di Enea a spingere la madre a lasciare il bambino alla stessa associazione. Un clamore che secondo la presidente è servito a smuovere in tante famiglie in difficoltà la consapevolezza che – con i riflettori sul tema – ci siano anche questo tipo di possibilità. “La bambina era accompagnata da un biglietto scritto dalla madre, la quale ha fatto sapere di lasciare un pezzo della sua vita, chiedendo di prendercene cura”. Una prerogativa essenziale per l’affidamento, che si distingue secondo Fabiola Bologna dall’abbandono.
La madre, dice ancora la presidente di Aidm Bergamo, avrebbe fatto intendere che per la sua bambina sognava solamente una vita migliore, e questo passo è stato fatto dalla donna per garantirgliela, non per abbandonarla in maniera egoistica.
Un servizio che ha reso orgogliosa la comunità, fortemente voluta da Bologna, rivolto proprio ai bambini e alle madri in difficoltà. Rimane, per le donne, la possibilità di partorire in anonimato in ospedale fa sapere la presidente, intervenuta a La Repubblica in queste ore, potendo usufruire dell’assistenza medica. Una scelta coraggiosa e di amore, dice Fabiola Bologna, come si legge nel biglietto che ha fornito fortunatamente un’informazione importantissima, ossia la data di nascita.
La sede di Una culla per la vita era stata a Bergamo, precedentemente, al monastero Matri Domini. Poi nel 2019 è arrivato il trasferimento alla sede della croce rossa.
Secondo quanto si apprende la bambina è adesso ricoverata al reparto di Patologia neonatale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in buone condizioni di salute. La Polizia sta indagando sulla questione come previsto dal protocollo, ma nel pieno rispetto della privacy della madre. Pare che la bimba, secondo quanto scoperto, sia di origine sudamericane.
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