Per la prima volta in Italia, lo scorso 17 gennaio, un papà di 34 anni ha deciso di donare il polmone a suo figlio di soli 5 anni, affetto da una grave malattia sin dalla nascita. Il trapianto si è svolto nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dall’équipe del dottor Michele Colledan.
Il genitore, questa mattina, ha raccontato per la prima volta alla stampa la buona riuscita dell’intervento e l’esperienza del trapianto e della donazione che lui stesso ha fatto al suo bimbo di soli 5 anni.
Il trapianto nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo
È riuscito alla perfezione il trapianto di polmoni, donato dal padre al figlio, presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, lo scorso 17 gennaio. A raccontarlo in prima persona è lo stesso genitore, che entusiasta, a distanze di settimane racconta la buona riuscita dell’intervento, il primo del genere in Italia, eseguito dallo staff medico del dottor Michele Colledan:
“è stato il giorno più importante della mia vita perché avrei potuto salvare mio figlio, non ci sono parole per l’emozione che sto provando”.
Queste le parole commosse del papà di 34 anni, felice di poter rivedere giocare il suo bambino di 5 anni, e avere una vita normale come quella di tutti gli altri suoi coetanei.
Il primo caso in Italia
Sicuramente non sarà stato di certo una passeggiata affrontare un intervento di questa portata. Non sono state settimane semplici quelle appena trascorse, perché le probabilità di rigetto erano alte, ma adesso che la prognosi è stata sciolta il papà donatore può finalmente esultare vittoria e testimoniare l’intervento a cui si è sottoposto il figlio di 5 anni.
Lo scorso 17 gennaio, infatti, presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è stato eseguito il primo caso del genere in Italia; l’équipe medica, infatti, ha proposto ai familiari la donazione da vivente.
Il papà, ha deciso, quindi, di donare, una parte del suo polmone per salvare la vita al figlio di soli 5 anni. Un intervento delicato e che oggi il genitore, racconta alla stampa del miracolo avvenuto.
Un mese dopo il trapianto, lo scorso 21 febbraio, meno di una settimana fa, il bambino è stato dimesso e gode di ottima salute. Il papà racconta che il figlio è a conoscenza di quanto è successo; il suo unico desiderio è quello di guarire definitivamente per poter tornare a giocare con i suoi compagnetti.
“Da solo io posso salvare una vita: questo vuol dire che tutti non possiamo salvare il mondo, ma tante vite sì”.
Queste sono state le parole del papà 34enne rilasciate ai giornalisti.