Prove di avvicinamento tra Angelino Alfano e Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha sì lanciato Matteo Salvini come possibile testa di ponte per il centrodestra, suo “vice goleador” a cui lui farebbe da regista, ma ha anche chiesto con forza l’unità di tutta la coalizione, a partire dal NCD del suo ex delfino, colpevole di “tradimento” per la scissione che ha portato alla creazione della nuova formazione politica. L’ex Cavaliere è pronto al perdono, Alfano dice di non dover essere perdonato perché quello che ha fatto è stato per evitare un errore e soprattutto che non lascerà il centrodestra in mano a Salvini.
“Quando c’è di mezzo la libertà del Paese, allora credo sia un dovere per ciascuno buttarsi i tradimenti alle spalle e pensare positivamente alla libertà del Paese e dei cittadini”, aveva spiegato Berlusconi, aprendo così a un nuovo accordo con il suo ex pupillo. Richiesta rispedita al mittente, almeno per quanto riguarda il perdono. “L’unico giudizio che attendo è quello divino. Gli ho impedito un errore fatale, non voglio un ringraziamento ma nemmeno ho bisogno di perdono”, la replica del ministro degli Interni, ospite in serata a Porta a Porta.
Quello su cui entrambi sono d’accordo è la necessità di ricompattare il centrodestra, ricreare una coalizione in grado di battersi ad armi pari con il centrosinistra di Matteo Renzi, ma il punto di maggior dissenso è la scelta di Salvini come volto nuovo. “Vogliamo fare la parte di un centrodestra riformatore: cambiare l’Europa, dare sicurezza ai nostri cittadini, difendere le donne. Una squadra con Salvini goleador è squadra che non vince. Gli elettori di centrodestra non vogliono la Lega vincente in un centrodestra perdente”, ha dichiarato Alfano in un intervento a Rtl 102.5. E ancora: “Su una cosa siamo d’accordo io e il segretario della Lega: non vogliamo stare insieme”.
Lo stesso Salvini entra nel dibattito. Ringrazia Berlusconi per l’investitura, ma per quanto riguarda Alfano il discorso è chiuso. “Per me, può stare soltanto in panchina,ma non perché lo dico io: si è messo in panchina da solo”, spiega il segretario leghista che mette in chiaro le cose. “Io costruisco un’alternativa a Renzi, non posso farlo con chi fa parte del governo Renzi”.
Il piano di Berlusconi per ricompattare il centrodestra rischia di saltare ancora prima di iniziare. Se il rapporto con Alfano è sempre stato tormentato, oggi lo è ancora di più. L’ex delfino, il braccio destro, il giovane da cui doveva ripartire tutto, oggi si è smarcato dall’ombra dell’ex Cavaliere. Certo il NCD non ha grandi numeri nel Paese, ma diventa fondamentale in chiave nazionale come forza politica che possa portare nuovi voti anche sotto la linea del Po, pur se con un impatto minore rispetto alla forza del Carroccio.
Il centrodestra è ancora tutto da costruire. La candidatura di Salvini non piace a molti nella stessa Forza Italia, tra cui Raffaele Fitto che invoca primarie anche per Silvio Berlusconi, mettendo in discussione il ruolo del leader. La scelta tocca anche i nervi scoperti della Lega con Flavio Tosi che si era fatto da parte durante l’elezione del segretario in cambio di un sostegno alla sua candidatura in caso di primarie di coalizione. Tutto è ancora da scrivere e non è detto che l’ex premier riuscirà nel suo intento di riappacificazione.