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Tutti gli 81 anni di Silvio Berlusconi raccontati a Maurizio Costanzo. Il contesto è stato quello della diretta televisiva su Canale 5, giovedì sera in prima serata, nel programma “L’intervista”, condotto dello storico volto Mediaset. I temi? Tutta la vita del leader di Forza Italia, dalla famiglia alla politica, dalla passione per il Milan e per Putin, al terrore che i grillini salgano al potere.
Ed è proprio da qui che partiamo. Berlusconi, tornato in pompa magna a fare comizi, in vista delle elezioni regionali in Sicilia, ribadisce il suo pensiero: il Movimento 5 Stelle sarebbe un pericolo per l’Italia.
«Dobbiamo evitare il pericolo dei Cinque Stelle che è un pericolo assolutamente grave, andremmo al disastro e per far sì che si possa davvero cambiare il nostro Paese e si possa garantire al Paese oltre ad una vera democrazia, oltre che a una vera libertà, oltre che una vera giustizia anche un forte sviluppo e un assoluto benessere», ha detto Berlusconi a Costanzo, come riporta Il Giornale.
«Grillini persone incapaci»
Secondo Berlusconi i grillini sono «persone incapaci che non hanno né arte né parte». «La prova è la gestione che fanno delle città dove sono all’amministrazione e soprattutto delle persone che dato il pauperismo che le possiede, per esempio l’86% dei loro parlamentari non hanno mai fatto una dichiarazione dei redditi quindi non hanno mai lavorato, non hanno mai saputo fare qualcosa di buono né per se né per le loro famiglie hanno un odio verso chi produce, verso chi crea ricchezza per sé e per gli altri, verso la classe media, il ceto medio, e quindi pensano di fare qualcosa sempre che tolga per far diventare di tutti le proprietà e i beni di costoro».
Insomma, il Cavaliere sembra tornato alla vecchia propaganda in chiave anti-comunista e del partito dell’amore. La ricetta per evitare la scalata dei 5 Stelle a Palazzo Chigi? «Cambiare il nostro Paese con una riorganizzazione scientifica e prevalere sull’oppressione burocratica, sull’oppressione fiscale, sull’oppressione giudiziaria».
«Putin numero uno fra i leader del mondo»
Sempre a proposito di politica, dopo aver negato che la figlia Marina possa prendere il suo posto («non accetterei mai che uno dei miei figli subisse tutto quello che ho dovuto subire io essendo in politica») ha elogiato il suo “rapporto di vera, profonda e sincera amicizia» con il presidente russo Vladimir Putin.
«Lo considero il numero uno fra i leader del mondo e conto su di lui anche per il nostro comune avvenire – ha spiegato – Oggi siamo ripiombati in quella che era l’angoscia nostra nella guerra fredda, l’esistenza di due arsenali nucleari capaci di distruggere il mondo dieci volte».
Inevitabile ricordare la sua vita da imprenditore, con la rivoluzione televisiva. Fino al suo Milan. Venduto ai cinesi dopo anni di successi in tutto il mondo, prima del declino. Berlusconi (di nuovo indagato per le stragi di mafia nel 1993 con Dell’Utri) ha ammesso che a San Siro non ci va più: «Mi guardo il Milan in televisione e sto male».