L’ex premier Silvio Berlusconi è stato interpellato dai giornalisti in merito alla guerra in Ucraina e riguardo al presidente Zelensky, dopo aver votato alle regionali a Milano. Le risposte date ai giornalisti hanno sollevato un polverone mediatico e attirato immediatamente la risposta dell’opposizione politica.
Il leader di Forza Italia si è recato a votare in occasione delle elezioni regionali in Lombardia e, mentre usciva, è stato raggiunto da un gruppo di giornalisti che ha rivolto al politico domande inerenti il conflitto in Ucraina e soprattutto riguardo il suo pensiero in merito al capo di stato ucraino Zelensky. Le parole che ha espresso Berlusconi sono state giudicate indelicate e irrispettose da parte dell’opposizione che ha prontamente risposto alle dichiarazioni del presidente di FI.
Non è la prima volta che emergono giudizi negativi da parte di Berlusconi nei confronti di Zelensky e per esempio basta ricordare l’audio, emerso circa un mese fa, dove i toni del leader di Forza Italia verso il presidente ucraino non erano certo positivi.
Il presidente di Forza Italia si è recato a votare per le elezioni regionali a Milano e, dopo aver concluso, ha deciso di fermarsi e parlare con i giornalisti. Quando è stato interpellato in merito al conflitto in Ucraina e riguardo le ultime azioni militari intraprese dal presidente Zelensky.
Quando è stato chiesto dai giornalisti se e cosa avrebbe voluto dire al capo di stato ucraino la risposta di Berlusconi è stata: “Io parlare con Zelensky? Se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.
L’ex premier ha poi precisato anche: “Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Un piano Marshall 6-7-8-9mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”.
Non si tratta della prima volta che emergono parole spiacevoli rivolte da Berlusconi e Zelensky. I precedenti più importanti e recenti sono le parole emerse il 25 settembre quando l’ex capo del governo dichiarò a Porta a Porta che Putin avrebbe soltanto dovuto cambiare i vertici ucraini sostituendoli con persone per bene. Il caso scatenò un polverone mediatico e le parole arrivarono anche allo stesso Zelensky, che rimase sconcertato e chiese se davvero Berlusconi avesse fiducia nei confronti di un assassino.
Più di recente invece, si parla di circa un mese fa, sono emerse le parole dette da Berlusconi in una riunione tenuta tra forzisti che sono poi state rese di pubblico dominio. Nella conversazione il leader di Forza Italia sottolineava come il perdurare del conflitto fosse causato dalla resistenza che Zelensky e l’Ucraina continuavano ad attuare. Anche qui le critiche sono piovute numerose e l’opposizione ha attaccato la posizione spesso definita ‘pro Putin’ che emerge dal pensiero di Berlusconi.
Le affermazioni di Berlusconi su Zelensky hanno ricevuto immediatamente la contro risposta dell’opposizione. Il PD e più precisamente la presidente dei senatori del PD Simona Malpezzi ha riferito in merito: “Giorgia Meloni è d’accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Ue”.
Ma non è stata la sola a prendere parola dato che anche il senatore democratico Enrico Borghi ha prontamente commentato le parole di Berlusconi affermando: “le dichiarazioni pro-Putin e anti-Zelensky di Berlusconi sono motivo di clamorosa contraddizione dentro la maggioranza su un tema fondamentale come l’aiuto all’Ucraina. Sono posizioni che isolano l’Italia e indeboliscono il fronte occidentale”.
Anche la risposta dei Verdi è arrivata tramite Angelo Bonelli che ha riferito: “le dichiarazioni di Berlusconi su Zelensky sono anche il pensiero di Salvini e ora è ancor più chiara la ragione per cui la presidente Meloni è isolata in Europa perché con gli alleati che ha nessuno si fida di parlare con chi ha un canale diretto con Putin”.
Della stessa idea anche Riccardo Magi che ha precisato: “Berlusconi esprime una linea diversa da quella del governo sulla principale questione di politica estera che l’Europa sta affrontando ed esprime al contempo il Ministro degli Esteri. Non stupisca poi che il governo Meloni risulti poco credibile e isolato nei consessi internazionali”.
Ovviamente anche Palazzo Chigi è intervenuto in merito alle dichiarazioni di Berlusconi per precisare: “Il sostegno all’Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo”.
Forza Italia è intervenuta dichiarando: “Il sostegno del presidente berlusconi in favore dell’Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro. Il presidente Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che che nessuno è esente da responsabilità”.
Tajani ha poi condiviso anche: “Forza Italia sta con l’Ucraina e la Nato”.
È arrivata anche la risposta di Mosca che tramite la portavoce Maria Zakharova ha chiarito la posizione del Cremlino in merito alle recenti affermazioni di Berlusconi. La funzionaria ha precisato: “Non spetta a me giudicare e dare i voti a Berlusconi, queste sono cose che riguardano gli italiani. Mi limito ai fatti, e i fatti dicono che per otto anni, dal 2014, la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina. Ma questo non era quello che l’Occidente aveva in mente”.
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