[didascalia fornitore=”ansa”]Un pediatra vaccina un bimbo[/didascalia]
Su dieci progetti finalisti dei 54 concorrenti partecipanti all’iniziativa, è stata “BFree” della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) ad essere premiata come la migliore campagna di comunicazione sviluppata da operatori di sanità pubblica, università, centri di ricerca, mondo dell’associazionismo, società scientifiche, Asl e distretti sanitari sul tema dei vaccini. Lo ha deciso la giuria di ‘PerchéSì’ il primo contest sulla corretta ed efficace comunicazione sui vaccini promosso dalla divisione vaccini Sanofi Pasteur, per mettere in rete le migliori campagne di comunicazione sul tema realizzate in Italia negli ultimi 18 mesi.
A giudicare i finalisti – Taranto, Palermo, Perugia, Bari, Roma, Firenze, Pisa le città di provenienza – una giuria multidisciplinare composta da rappresentanti del ‘Calendario per la Vita’ ed esperti di comunicazione medico-scientifica. Al progetto vincitore del contest sarà offerto un master intensivo in comunicazione in ambito sanitario e vaccinale presso la Tag Innovation School, scuola di formazione sulle competenze digitali promossa da Talent Garden.
“Abbiamo vinto probabilmente perché siamo partiti dal fondamentale rapporto di fiducia che ci lega alle famiglie e che favorisce la comunicazione: nulla è più efficace del pediatra di famiglia che consiglia le vaccinazioni. Non solo: è un progetto web di ampio respiro, indirizzato alle famiglie ma aperto a tutti; un progetto di prevenzione globale dove si trovano notizie sui vaccini, ma anche su altri aspetti legati alla prevenzione”, spiega il presidente Fimp, Paolo Biasci.
“Informare in modo autorevole, corretto ed efficace è fondamentale per trasmettere il valore della vaccinazione. La cultura della prevenzione oggi più che mai rischia di essere minacciata dalla disinformazione che spesso, soprattutto sui social, viaggia più velocemente della comunicazione medico-scientifica e istituzionale”, spiega Paolo Bonanni, professore di Igiene e medicina preventiva all’università degli Studi di Firenze e co-presidente della giuria. “Lo sforzo che bisogna fare è di cercare di proporre con un linguaggio semplice cosa sono i vaccini, quanto bene hanno fatto alla nostra salute. Oggi è stata una giornata importante perché tanti ragazzi hanno portato dei contributi rilevanti per cercare di rendere questa tematica fruibile e comprensibile anche a un grande pubblico”.
#PerchéSì “è un progetto che investe sull’educazione e favorisce la contaminazione tra idee e diversi approcci comunicativi – spiega Mario Merlo, general manager Sanofi Pasteur Italia e Malta -. Crediamo che la strada da percorrere passi attraverso un dialogo aperto con l’opinione pubblica al fianco di istituzioni e società scientifiche capace di promuovere la cultura della prevenzione e renderla virale su diversi canali”.
Il laboratorio #PerchéSì ha promosso, contestualmente alla premiazione, il primo hackathon dedicato alla comunicazione vaccinale in Italia: quasi cento gli studenti iscritti.
I trenta selezionati si sono cimentati con i dieci finalisti del contest nel ruolo di mentor nella realizzazione di un progetto innovativo di comunicazione in ambito vaccinale.
Ad aggiudicarsi la vittoria tra i dieci tavoli ‘VaxMeApp’ di Giulia Bona, Marco Piana e Francesco Tritto che hanno miscelato ironia e credibilità “perché divertirsi è la chiave per arrivare all’informazione vera”.
Al team vincitore dell’hackathon è offerto un viaggio-studio all’Institute of Interaction Design di Copenaghen, co-fondato e diretto da Simona Maschi, anche lei tra i componenti della giuria. “E’ stato bello vedere la composizione dei team” che ha ‘certificato’ come sia “assolutamente possibile unire due mondi, quello scientifico e quello della creatività. Un tema interessante è stata l’ironia” usata ad esempio dai vincitori che hanno ‘ribaltato’ il concetto di fake news.
In collaborazione con AdnKronos
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