Si chiama Bianco e Nero, bianco come la verità e nero come il crimine, il nuovo programma di La7 in onda nel prime time di lunedì. Protagonista è la cronaca italiana in tutte le sue sfaccettature: casi irrisolti, crimini che fanno o hanno fatto molto discutere, argomenti di scottante attualità. Si spazia dal delitto di Garlasco, all’omicidio di Vasto; dal caso Lapo Elkann al tema dell’ingiuria sui social network, solo per citare alcuni esempi. E lo si fa attraverso molteplici modalità di racconto e con punti di vista differenti.
I reportage ci conducono nei luoghi dei fatti, ricostruiscono l’accaduto, ci fanno ascoltare le parole di chi, a vario titolo, è stato coinvolto nelle vicende. Ci conducono, dunque, nel vivo del racconto. Ma il vero valore aggiunto di Bianco e Nero è dato dal talk in studio che fornisce contributi differenti attraverso cui poter analizzare le vicende. A tenere le redini un Luca Telese che conduce con piglio spesso incalzante, supportato da Francesca Lancini.
Luisella Costamagna, l’Avvocato Giulia Bongiorno e l’investigatore Piero Provenzano sono le voci del programma a cui se ne aggiungono altre, legate ai singoli casi trattati. Vengono così espressi punti di vista diversi: giuridico, investigativo, talvolta antropologico.
Ciascuno fornisce tasselli che aiutano a comprendere meglio le vicende, ma non tanto con la volontà di trasformare lo spettatore in detective – come invece spesso accade in programmi che trattano tematiche analoghe – quanto piuttosto con l’intenzione di renderlo parte di un dibattito attraverso il quale si delinea un quadro d’analisi ampio per ciascun caso.
A Bianco e Nero non c’è la ricerca spasmodica del sensazionalismo, né la smania di parlarsi addosso per fare prevalere la propria posizione; i toni sono misurati, e ciò consente allo spettatore di formarsi un proprio punto di vista a partire dai vari spunti emersi.
In una tv in cui dilagano i talk urlati e i processi mediatici, il nuovo programma di La7 propone un modo tutto sommato misurato e concreto di parlare di cronaca, un modo che forse ormai ci eravamo dimenticati.