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Prendono sempre più piede le bici pieghevoli: le due ruote come mezzo di trasposto alternativo all’automobile sono diventate una scelta obbligata per milioni di utenti nel mondo, e anche in Italia negli ultimi anni si è registrata una sensibile crescita nel numero di vendite. La bici pieghevole è diventata oggetto di interesse di designer e lavoratori del settore, tanto che oggi è facile riscontrare diversi modelli presenti sul mercato, con prezzi di ogni tipo a seconda delle possibilità economiche di ognuno.
Secondo la Commissione europea, il solo trasporto a motore è responsabile del 25 per cento delle emissioni di CO2 presenti nelle nostre metropoli: anche per questo la bicicletta offre soluzioni sempre più variegate e personalizzate, grazie anche ai progressi raggiunti in campo tecnologico.
Bicicletta peghevole
Una bicicletta pieghevole è caratterizzata nella gran parte dei modelli da ruote più piccole del normale e dispone di accorgimenti di costruzione quali cerniere, attacchi e dispositivi a serraggio rapido: in questo modo è possibile piegare o smontare la bici in poche rapide mosse, per spostarsi utilizzando altri mezzi di trasporto pubblico come fosse una piccola valigia o uno zaino. Il procedimento di ripiegamento prevede generalmente questi processi, separati o combinati insieme in un unico modello:
1) Cerniera con asse parzialmente verticale circa nel mezzo del telaio
2) Ripiegamento interno del telaio a parallelogramma o a forma di schermo
3) Ripiegamento del telaio circa a metà
4) Ripiegamento su sé stesso della parte posteriore in avanti
5) Spostamento di pezzi quali sostegni per selle/tubi per sellini
6) Ripiegamento di pezzi quali sostegni per selle e manubri
Le ruote più piccole comportano inevitabilmente degli svantaggi, soprattutto per i ciclisti meno esperti, ma le biciclette pieghevoli più avanzate presentano una sospensione elastica della parte posteriore o una sospensione integrale. I vantaggi, dal punto di vista ecologico e pratico, sono innumerevoli, consentendosi di spostarsi in città tranquillamente anche nei giorni con dispositivi di traffico speciali come le targhe alterne o le domeniche ecologiche. In Italia molto si può ancora fare per realizzare e migliorare le piste ciclabili nelle città: il divario, soprattutto con il Nord Europa, è ancora piuttosto ampio.
I prezzi variano dai 150-200 euro di un modello da grande catena, fino ai 1500-2000 di marchi prestigiosi: e in caso di bici pieghevoli elettriche, il costo sale ancora di più.
Ultimi modelli
Negli ultimi anni è stata ideata un’ampia gamma di bici pieghevoli, dalla riedizione della mitica Graziella al modello Bikoff che diventa valigia ventiquattr’ore. La ricerca in questo campo si prospetta davvero proficua: ad esempio Gianluca Sada, giovane laureato in ingegneria dell’autoveicolo al Politecnico di Torino, ha realizzato la Sada Bike, un modello senza raggi con cerchi da 26 pollici, leggera e così comoda che si può trasportare in uno zaino. Un modello unico che mantiene inalterate le caratteristiche di un ciclo standard.
Un’altra novità è Bike Intermodal, finanziata niente meno che dall’Unione Europea: costruita in alluminio pressofuso o magnesio, con un peso di 7,5 chilogrammi e la dimensione, una volta richiusa, di un bagaglio a mano, questa bici è dotata anche di un motore elettrico ed è stata ideata con materiali che possono essere riciclati a fine vita. Se volete scoprire modelli e prezzi di bici pieghevoli in commercio, date un’occhiata alla nostra fotogallery.
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